Fumare in piazza Duomo
Fumare in piazza Duomo.
Stanotte ho finito un romanzo e, mi succede sempre, stamattina mi viene in mente mia mamma che, il giorno che ho consegnato la tesi, son tornato a casa, lei stava tirando l’aspirapolvere, ha visto la faccia che avevo mi ha chiesto Cos’hai? Ho consegnato la tesi, le ho detto io, non so cosa fare. E lei m’ha dato l’aspirapolvere Tira un po’ l’aspirapolvere, mi ha detto.
Oggi sono andato a correre e mi sono ricordato di farmi la foto solo dopo che ho fatto la doccia ma ci sono andato, giuro.
E mi viene in mente quando mi han chiesto Ma tu hai avuto un’infanzia felice? Dipendeva dai giorni, gli ho risposto io.
Mi sono svegliato alle 6, per un’ora e mezzo mi sono chiesto Ma io, oggi, sono uno che va a correre o uno che non ci va?
Ogni tanto al mattino mi chiedo Cosa stai aspettando? E mi rispondo Non lo so.
Dopo, sono arrivato in stazione a Bologna, ho visto nella fila dei taxi che c’eran dei taxi ho pensato Ma guarda, ci sono dei taxi.
Sono arrivato in stazione, il mio treno ha 90 minuti di ritardo, ho cambiato treno, c’erano solo due posti finestrino, è la prima volta, quest’anno, che non viaggio con un posto corridoio sarà durissima.
Dopo pensavo che io son nato a Parma e dico sempre che Parma è bellissima, che Parma è una città meravigliosa, che è vero, ma pensa se fossi nato a Venezia, o a Firenze, o a Roma. Sarei insopportabile, secondo me.