Magari

giovedì 30 Agosto 2018

Quando torno dalla Russia, per un po’ di tempo mi metto a ascoltare la radio russa, a vedere, sul computer, la televisione russa, a veder le partite di calcio col commento russo, come se avessi bisogno di avere intorno a me quella lingua così bella che fa dei miracoli, quando vuole.
Una delle cose che ho sentito in questi giorni è stata un’intervista allo scrittore russo Eduard Limònov che ha detto che, quando morirà lui, sarà un giorno di lutto nazionale.
Che è stata una cosa che, anche se era detta in russo, a me mi è sembrata una coglionata, ma magari mi sbaglio.

Prima di partire

lunedì 16 Luglio 2018

Non so perché, ma prima di partire per la Russia non dormo mai. Come quando dovevo dare un esame, solo senza niente da studiare, senza voti da prendere, così, gratis.

10 giugno – Cesena

domenica 10 Giugno 2018

Domenica 10 giugno,
a Cesena,
ore 17.00,
nell’aula magna
della Biblioteca Malatestiana,
in piazza Bufalini, 1,
dentro il festival
La bellezza delle parole
Fare pochissimo

Unica bestia

lunedì 21 Maggio 2018

Poi, ero in cucina, nella mia casa, non nella casa di Nilde, NELLA MIA CASA, e mi era venuto da pensare a una cosa che mi succedeva tutti gli anni a un festival di letteratura slava, in Cecoslovacchia quando mi invitavano ai festival di letteratura slava, tanto tempo prima, che c’era una piazza, centinaia di persone che, mossi dalla voce di qualcuno che era in piedi su un palco, cominciavano a respirare insieme, come se fossero un’unica bestia.
E io, che ero lì con loro, non ero più io, ero una parte di quella bestia.
Non so cos’era, aveva qualcosa, è difficile usare la parola magia, nel nostro secolo così poco avventuroso, ma era una specie di magia. Mi succede ancora con mia figlia e con Nilde: son dei momenti, ce ne son tre o quattro all’anno, chissà cosa succede, chissà cos’è che li scatena, ma noi, in quei momenti lì, non siamo più tre, siamo un’unica bestia, e è una cosa, non so come dire, commovente, avevo pensato lì in piedi, nel bianco della mia cucina, più che in piedi in punta, di piedi, trattenendo il fiato, era stato un pensiero che era si sviluppato dall’inizio alla fine e intanto che lo pensavo io non mi vedevo ma se mi fossi guardato, probabilmente avrei visto che ero in punta di piedi e che tenevo le labbra come a pronunciare una u, come
se fossi un barista.

19 maggio – Cisterna di Latina

sabato 19 Maggio 2018

Sabato 19 maggio,
alla libreria Voland,
di Cisterna di Latina,
in Corso della Repubblica, 148
presento Fare pochissimo,
verso le 18 e 30, se non sbaglio
(con Antonio Pennacchi, forse)

Noi e i governi 2.0

lunedì 14 Maggio 2018

Il semiologo Jurij Lotman si è occupato delle biografie degli artefici della prima rivoluzione russa, nel dicembre del 1825, i decabristi, che erano tutti nobili, di nascita, e pronti a mettere in discussione i loro privilegi per ottenere delle garanzie costituzionali, e ha raccontato che uno di questi decabristi, Nikita Murav’ëv, una volta, da piccolo, era andato a un ballo, e alla mamma che gli aveva chiesto, «Nikita, come mai non balli?» lui aveva risposto «Ma gli antichi romani ballavano?», e lei aveva detto «Certo, quando erano piccoli». Allora Nikita era andato a ballare.
«Aveva ancora tante cose da imparare, – dice Lotman, – ma sapeva già che sarebbe stato un antico romano e un eroe».
E in quel libro lì, Fare pochissimo, Nesušestvujušij racconta che durante la seconda guerra mondiale il figlio di Stalin, Jakob Džugašvili, che combatteva nell’esercito sovietico era stato catturato dai nazisti, e quando i nazisti avevano proposto lo scambio tra il figlio di Stalin e il feldmaresciallo Paulus, che era stato catturato dai sovietici, Stalin aveva risposto «Non scambio un soldato con un generale».
E a chi, nel suo quartier generale (Stalin io me l’immagino sempre in un quartier generale), aveva fatto notare a Stalin «Ma è suo figlio», sembra che Stalin abbia risposto «Sono tutti miei figli».
Che, secondo Antonio Pennacchi, è una risposta da antico romano.
E, secondo Nesušestvujušij, è una risposta da padre della chiesa, forse un miracolo simile al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci; «Qui però ¬ dice Nesušestvujušij – è la moltiplicazione dei figli», ma era un’ipotesi, non era sicuro, Nesušestvujušij, se poteva valere, come miracolo.
E in quel libro lì, Fare pochissimo, Nesušestvujušij chiede a Pietramellara cosa ne pensa, se gli sembra un miracolo come si deve, e Pietramellara gli racconta la storia di un signore toscano che è stato nel comitato centrale del Partito Comunista Italiano, che è nato nel quarantacinque, questo signore, e che, quando era morto Stalin, aveva sette anni, e suo babbo, quando era morto Stalin, gli aveva messo il lutto al braccio e gli aveva detto “Tu oggi vai a scuola così, e se la maestra ti chiede cosa è successo tu ti alzi e, educatamente, dici: ‘È successo che è morto il compagno Stalin, il padre di tutti i lavoratori’”.
E quando era andato a scuola la maestra gli aveva davvero chiesto come mai aveva il lutto, che cos’era successo, e lui si era davvero alzato e aveva davvero detto, educatamente, «È successo che è morto il compagno Stalin, il padre di tutti i lavoratori».
E allora, quel bambino lì, aveva detto Pietramellara, quel giorno lì, il 5 maggio del 1953, l’avevano preso due bidelli uno da una parte uno dall’altra come se fossero i carabinieri che portavano via Pinocchio, e l’avevano portato a casa, e la moltiplicazione dei figli evidentemente, aveva detto Pietramellara, avveniva anche al di fuori dei sacri confini sovietici, e anche dopo morto, che era veramente una cosa un po’ miracolosa, secondo questo giornalista che non aveva voglia di fare niente.

[Da Noi e i governi 2.0]

11 maggio – Torino

venerdì 11 Maggio 2018

Venerdì 11 maggio
a Torino,
alle 21,
alla Cascina Roccafranca,
in Via Edoardo Rubino 45
Fare pochissimo,
di Paolo Onori
(QUESTO INCONTRO, PER UN DISGUIDO ORGANIZZATIVO,
È SALTATO, DI FARE POCHISSIMO SI PARLERÅ – UN PO’ –
NELL’INCONTRO DI SABATO 12 IN BIBLIOTECA – VEDERE:
12 MAGGIO – TORINO)

Una cosa che è successa ieri

giovedì 10 Maggio 2018

Secondo me, da quando ho cominciato a scrivere, io ho fatto più o meno duemila presentazioni, che consistono prevalentemente in letture pubbliche di quello che ho scritto (o di quel che ho tradotto). Ieri, per la prima volta, mi sembra, da quando ho cominciato a farle, a Parma, alla libreria Diari di bordo, in Borgo Santa Brigida, intanto che stavo leggendo da Fare pochissimo, ho starnutito. Incredibile.

9 maggio – Parma

mercoledì 9 Maggio 2018

Mercoledì 9 maggio,
a Parma,
alla libreria Diari di Bordo,
in Borgo Santa Brigida, 9,
alle 18 e 30 (credo),
presento Fare pochissimo
con Caterina Bonetti.

Emozionarsi

mercoledì 9 Maggio 2018

Poi stamattina, 9 maggio 2018, c’è in Italia un frigorifero che sta viaggiando con destinazione casa mia, ed è una cosa emozionante, un po’.