18 maggio – Rete 4
Mercoledì 18 maggio
alle 22 e 15 circa,
a Controcorrente,
su Rete 4,
parlo di
Russia e di
Dostoevskij
Mercoledì 18 maggio
alle 22 e 15 circa,
a Controcorrente,
su Rete 4,
parlo di
Russia e di
Dostoevskij
In una lettera da Pietroburgo del luglio del 1837 (Dostoevskij ha, allora, quindici anni), si legge: «Per via del tempo, qui è meraviglioso, italiano». «Meraviglioso», per Dostoevskij, è sinonimo di «italiano». Non era mai stato, in Italia; ha un’idea bellissima, dell’Italia, prima di venirci.
[Domani pomeriggio, a Napoli, con Jorit, Dostoevskij e Sanguina ancora]
Mercoledì 27 aprile,
a Milano,
alla Libreria Verso,
in Corso di Porta Ticinese, 40
alle 19,
presento
La città più cupa del mondo
(Mattioli 1885),
di F. M. Dostoevskij
a cura di Verdiana Neglia
Il nostro popolo non è dissoluto, ma molto casto, malgrado sia senza dubbio il più sboccato del mondo; e su questa contraddizione, giustamente, vale la pena riflettere un po’.
[Fëdor Dostoevskij, La città più cupa del mondo, a cura di Verdiana Neglia, Fidenza, Mattioli 1885, p 72]
La seconda moglie, di Dostoevskij, Anna Grigor’evna Dostoevskaja , racconta nelle sue memorie che molti anni dopo la morte di suo marito il giovane compositore Sergej Prokof’ev, che stava scrivendo un’opera sul romanzo Il giocatore, si era rivolto a lei per una consulenza.
Al momento di salutarsi, dopo averla ringraziata per l’aiuto, Prokof’ev le aveva chiesto di lasciare qualche parola nel suo album.
Aveva avvisato Anna Grigor’evna che era un album singolare, di una persona singolare, un compositore russo, un tale Prokof’ev, un originale, che permetteva di scrivere sul proprio album solo cose che avevano a che fare col sole.
Anna Grigor’evna aveva preso la penna, ci aveva pensato un po’ e poi aveva scritto:
– Fëdor Dostoevskij: il sole della mia vita. Firmato: Anna Dostoevskaja
[9 aprile, alle 11, a Viareggio, Sanguina ancora]
Giovedì 31 marzo,
a Poggibonsi,
alle 17 e 30,
al Teatro Politeama,
parlo di Sanguina ancora
con Dario Ceccherini e
Selma Boumenzeh.
Giovedì 31 marzo,
a Siena,
all’Aula Magna dell’
Università per Stranieri,
in Piazza Rosselli 27/28,
alle 11 e 45
L’uomo del sottosuolo,
L’orribile scrittura di
Fedor Michajlovič Dostoevskij
(riservato agli studenti,
diretta streaming qui:
clic)
Eppure, questa città così strana, a Raskol’nikov piace, in certi momenti: gli piace, per esempio, quando cantano al suono dell’organetto in una fredda sera d’autunno, buia e umida: soprattutto quando è umido e i passanti hanno tutti un’espressione malata e un colorito verde pallido.
[F. M. Dostoevskij, La città più cupa dal mondo, a cura di Verdiana Neglia, Mattioli 1885, esce il 7 aprile]
I romanzi di Tolstoj e di Dostoevskij sono opere d’arte perché non parlano solo la lingua “superiore dell’arte”, […] parlano di me, delle mie miserie, delle mie paure, delle mie ferite, della mia famiglia, del mio essere solo, senza un babbo, senza una mamma, a cinquantasette anni, un ridicolo, vecchio orfano parmigiano che abita a Casalecchio di Reno.
[Mercoledì 23 marzo, a Milano, al Teatro Parenti, alle 18, parlo di Dostoevskij a partire da Sanguina ancora, costa 3,5 €, si prenota qui: clic]