27 ottobre – Torino
Domenica 27 ottobre,
a Torino,
al cineteatro Baretti,
alle 11,
parlo del cinema
di Andrej Tarkovskij.
Domenica 27 ottobre,
a Torino,
al cineteatro Baretti,
alle 11,
parlo del cinema
di Andrej Tarkovskij.
Giovedì 31 ottobre
a Venaria Reale
al teatro Concordia,
alle 21,
La libertà. Primo episodio
(con Alessandro Nidi,
che ha scritto le musiche
Andrea Coruzzi e Filippo Nidi)
La prima storia alla quale penso quando mi chiedono di parlare di cinema è quella coppia di russi che escono dal cinema e uno dice all’altro Era meglio il libro. Che libro?, chiede l’altro. Uno qualsiasi, risponde il primo. Ecco. Questa cosa, che mi piace, non credo si possa dire di Stalker, di Tarkovskij.
[Domenica prossima, a Torino, al cineteatro Baretti, alle 11, parlo del cinema di Andrej Tarkovskij]
Tornato a Bologna, oggi, via Andrea Costa era bloccata dal fango, il taxi ha fatto via XXI aprile e c’era un camion dell’autospurgo che stava lavorando e sul fianco c’era scritto Se vi sembra di avere una giornata di merda pensate alla nostra.
C’era freddo, pioveva, e in curva con noi c’era un ragazzo con le braghe corte, nere, e una maglietta bianca. Olandese, mi hanno detto alla fine. Tifoso del Parma, è venuto a vedere la partita da solo.
A Como. Lo stadio sul lago di Como.
C’era anche Hugh Grant, mi hanno detto, ma non era in curva del Parma. Forse teneva per il Como.
Il resto è qui: clic
C’è ancora un posto per il corso della @scuolakarenin che comincia lunedì.
A cosa servono i russi
Tutte le volte che vado in Russia, una delle prime cose che faccio è guardare il cielo e mi vien sempre in mente una breve poesia di Velimir Chlebnikov che dice: «Poco, mi serve / Una crosta di pane / Un ditale di latte / E questo cielo / E queste nuvole». E quando penso alle due donne della mia vita, mia figlia e sua mamma, mi vien sempre in mente un’altra poesia di Chlebnikov che inizia dicendo «Le ragazze / Quelle che camminano / Con stivali di occhi neri / Sui fiori del mio cuore». E quando sto male, ma male, mi viene in mente quel verso di Pastenàk che dice che : «Vivere una vita non è attraversare un campo».
E quando penso che probabilmente la cosa che sto facendo è destinata al fallimento, mi viene in mente Iosif Brodskij quando dice che, se saremo sconfitti, dobbiamo perlomeno provare a interpretare la parte dell’uomo libero. E «Quando è sconfitto», dice Brodskij, «un uomo libero, non dà la colpa a nessuno».
[È possibile che A cosa servono i russi, che è stato, fino a oggi, un monologo, diventi, tra qualche mese, un podcast]
Ma io, quanto valgo? Sono come un insetto o sono come Napoleone?
Fêdor Dostoevskij
[Tra poco alla scuola Karenin]
Io, l’idea politica che mi piace di più è l’idea di un avvocato anarchico che si chiama Pietro Gori che dice «Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà».
31 ottobre, al Teatro di Venaria Reale, una replica della Libertà primo episodio, e qui si ricomincia a suonare la tromba.
Sciopero dei treni, mi avevano detto che il mio treno era garantito, il mio treno garantito è stato cancellato allora ho preso Italo, i treni di Italo viaggiavano tutti, e quando siamo partiti una voce elettronica mi ha detto Grazie di aver scelto Italo io ho risposto Prego.
Su un treno pieno di americani pieni di valigie in un fine settimana di sciopero dei treni e nella testa la domanda Ma non era meglio stare a casa?