giovedì 31 Marzo 2022

Sergej Dovlatov ha scritto: «Purtroppo non ci sono dati statistici certi su quali siano, in russo, le parole più o meno usate. Cioè tutti sanno, chiaramente, che la parola “merluzzo”, per esempio, è significativamente più usata della parola, per dire, “sterletto”, e la parola “vodka”, diciamo, è più usuale di parole come “nettare” o “ambrosia”. Ma di dati certi, ripeto, a questo proposito, non ne esistono. E è un peccato.
Se dati di questo genere esistessero, ci accorgeremmo che, per esempio, l’espressione “è un lavoro fatto coi piedi” è una delle espressioni più usate, in Unione Sovietica».
[Domani, sul Venerdì di Repubblica, la mia Russia Sovietica, credo]
martedì 23 Febbraio 2021
Martedì 23 febbraio,
alle 19,
sul mio profilo Instagram,
parlo di Sergej Dovlatov
lunedì 22 Febbraio 2021

Raccoglieremo il silenzio, lo conserveremo e lo venderemo. In cassette. Per esempio, silenzio numero uno: «Aurora montana». Oppure silenzio numero cinque: «Languore d’amore». Numero nove: «Un minuto dopo la catastrofe aerea».
[Sergej Dovlatov, Straniera, trad. di Laura Salmon, Sellerio, Palermo 2016 (5), p 125]
venerdì 19 Febbraio 2021

Il livello della mia fama letteraria è tale che, quando mi riconoscono, mi stupisco. E quando non mi riconoscono, mi stupisco anche allora. E, a guardarmi in faccia, sono sempre stupito.
[Martedì 23 febbraio, alle 19, sul mio profilo Instagram, parlo di Sergej Dovlatov]
martedì 5 Gennaio 2021

Uno, a cui un medico ebreo aveva guarito la moglie, diceva che in fondo erano gente istruita questi ebrei e che forse avevano fatto male a perseguitarli per secoli.
[Sergej Dovlatov, Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, esce l’11 febbraio]
mercoledì 2 Dicembre 2020

Sergej Dovlatov diceva che gli scrittori, in Russia, sono così autorevoli perché la chiesa, in Russia, essendo sottomessa allo Stato ha poca autorità. Ne parlo martedì 8 dicembre, alle 19, sul mio profilo instagram, in previsione del Natale.
sabato 6 Giugno 2020

Una aveva tradotto “mudàk” (stronzo) come “idealista, romantico”.
[Sergej Dovlatov, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
giovedì 2 Aprile 2020

Uno pensava che un intellettuale russo senza essere stato in galera non valesse granché.
[Sergej Dovlatov, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
venerdì 20 Marzo 2020

Una era stata sorpresa dalla pioggia senza ombrello. In mezzo alla folla un ubriaco, pure a capo scoperto, le era venuto incontro domandandole cosa facessero tutti quanti sotto l’ombrello come dei selvaggi.
[Sergej Dovlatov dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

mercoledì 29 Gennaio 2020

Un russo emigrato in America, con le mani in pasta dappertutto dopo alcuni giorni di assenza era ritornato dal Canada. Lì aveva fondato una società per la raccolta del silenzio. Guadagneremo milioni, aveva detto entusiasta alla sua fidanzata, Musja. C’è troppo rumore nella nostra vita, aveva continuato, e questo danneggia la nostra psiche. Ci rende nervosi. Cattivi. Alla gente manca il silenzio. E noi lo raccoglieremo, lo conserveremo e lo venderemo. A peso? gli aveva chiesto Musja. Perché a peso?, le aveva risposto. In cassette numerate. Silenzio numero uno, ad esempio: “Aurora montana”. Oppure, diciamo, silenzio numero cinque: Languore d’amore. Silenzio numero nove: Il silenzio dopo la catastrofe aerea.
[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]