Bristol
Stasera mi son ricordato di quando la Battaglia, aveva quattro anni, le avevo comprato un cartoncino Bristol, che potesse ritagliarlo, lei quando l’ha visto ha gridato, tutta contenta: «Papà, hai comprato il cartoncino briscola!».
Stasera mi son ricordato di quando la Battaglia, aveva quattro anni, le avevo comprato un cartoncino Bristol, che potesse ritagliarlo, lei quando l’ha visto ha gridato, tutta contenta: «Papà, hai comprato il cartoncino briscola!».
I risultati del sondaggio sullo smaltimento dei rifiuti tecnologici (era il 7 maggio)
Ho comprato uno zaino, molto simile a quello che avevo prima, la Battaglia mi ha detto «Tu ti vesti sempre nello stesso modo», “Come Einstein”, ho pensato io, «Come SpongeBob», ha detto lei.
Una volta sono andato a presentare un libro in una libreria Coop e mi hanno regalato una borsa di tela con dei cavoli disegnati sopra e la scritta Contiene il 100 % di cavoli miei. Volevo regalarla alla Battaglia che mi ha detto che è la cosa più imbarazzante che abbia mai visto non l’ha voluta.
La Battaglia, ieri, la prima cosa che mi ha detto «Sai che è stata approvata la legge sull’omofobia». Era contenta. E a me è venuto in mente un mio amico che una volta ha raccontato che Almodovar nel secolo scorso era andato a Milano a presentare un suo film e alla fine uno del pubblico gli aveva detto «Sì, lei fa questi film sul problema dell’omosessualità…», e Almodovar l’aveva interrotto gli aveva detto «Che problema? Non c’è nessun problema».
C’è stato un periodo, quando la Battaglia era piccola, che, per strada, se vedevo una donna incinta la fermavo le chiedevo «È il primo?». E se mi rispondeva di sì le dicevo: «È bellissimo». E se voleva dei consigli, allattamento, quelle cose lì, ero disposto anche a darglieli.
Ho fatto una cosa che poi alla fine mi hanno regalato una borsa della coop con su disegnati dei cavoli e la scritta: Contiene il 100 per cento di cavoli miei. Ho chiesto alla Battaglia se la voleva lei, mi ha detto che è la borsa più brutta che ha visto in vita sua, e rideva moltissimo, intanto che lo diceva, come se, in qualche modo, le piacesse, allora la uso io.
Oggi pomeriggio andiamo in palestra, con la Battaglia, e nessuno dei due ne ha voglia; è bello, condividere le passioni con qualcuno con cui sei in sintonia.
Ho un gattino in affido, per una settimana, si chiama Argo e alle tre di notte mi viene a mordere i piedi che vuole giocare. Mi son ricordato della mia gatta, che si chiamava Learco, e di quando la Battaglia, che aveva quattro anni, era venuta a dormire da me e si era stupita della vitalità di Learco, di notte. «È per via che i gatti sono animali notturni», le avevo detto io. «I bambini, invece – mi aveva detto lei – sono animali giornurni».
Oggi con la Battaglia abbiamo fatto una passeggiata, a un certo punto mi son messo a raccontarle i miei incidenti stradali. Ci siamo molto divertiti, la passeggiata è durata quaranta minuti, non sono riuscito a finire, continuiamo domani.