Scuola elementare.

Lo sapevo

mercoledì 19 Febbraio 2025

Una volta ho fatto un’intervista per un settimanale, a un certo punto l’intervistatrice ha fatto un bel respiro, dopo poi mi ha fatto una domanda che si sentiva, da quel respiro che aveva fatto, che quella era la domanda chiave di tutta l’intervista. La domanda su cui si fondava tutta la nostra chiacchierata di un’ora e mezzo. La pietra angolare della nostra simpatica conversazione.

Che ha respirato, la giornalista, poi mi ha chiesto Ma lei… lei cosa sente quando scrive? La radio, gli ho detto. Ma no, mi ha detto lei. Dentro, mi ha detto. Ecco, ho pensato, lo sapevo che non ero capace.

Cosa mi è saltato in mente a me di mettermi a scrivere, ho pensato io l’altro giorno intanto che scendevo dall’autobus mi dirigevo verso i sotterranei della Gazzetta di Parma con in testa una gran confusione.

[Oggi finisco di registrare l’audiolibro di Si chiama Francesca, questo romanzo]

Il conto

martedì 18 Febbraio 2025

Difficilissimo per me scrivere qualcosa sull’esonero di Pecchia. Mi viene in mente una cosa che ha scritto Agassi: «ho la sensazione di essere stato messo a parte di un piccolo, ignobile segreto:vincere non cambia niente. Adesso che ho vinto uno slam, so qualcosa che a pochissimi al mondo è concesso sapere. Una vittoria non è così piacevole quant’è dolorosa una sconfitta. E ciò che provi dopo aver vinto non dura altrettanto a lungo. Nemmeno lontanamente» (La traduzione è di Giuliana Lupi).
Quest’anno chi tiene per il Parma ha perso il conto, delle sconfitte dolorose. Adesso chissà.

Perché?

lunedì 17 Febbraio 2025

Perché, mi piace la letteratura russa? E perché, mi piacciono le partite del Parma?

Sul perché mi piace la letteratura russa ci ho scritto cinque o sei libri, uno dei quali dedicato a Dostoevskij che comincia con una domanda: che senso ha, oggi, nel 2021, era il 2021, leggere Dostoevskij, mi sono chiesto, e mi sono risposto: non lo so.

Quarto testo per State bene, ci si iscrive qua: clic

L’angoscia

lunedì 17 Febbraio 2025

Ecco, io sono rimasto fino alla fine mi sono goduto l’angoscia senza che nessuno mi disturbasse.

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Con i russi

sabato 15 Febbraio 2025

Ho incontrato Mario Martone in un caffè di Milano per parlare della sua regia dell’Evgenij Onegin di Čajkovskij, e la prima cosa che gli ho chiesto è stata “Come va con i russi?”

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Una croce

venerdì 14 Febbraio 2025

«per me la donna di servizio è una croce, ma non posso fare a meno, non posso farne a meno, ci sono delle volte che mi telefona che non può venire, mi telefona il giorno prima, gliel’ho detto io di telefonarmi il giorno prima, e beh se no, se mi telefona la mattina sul tardi, che magari io ho già fatto quasi tutto, insomma quando mi telefona che il giorno dopo non può venire, per me è una festa, lo dico sinceramente».

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Un paese

giovedì 13 Febbraio 2025

Cesare Pavese, tra l’altro, ha scritto una cosa che sembra scritta apposta per Baldini e Santarcangelo: «Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti».
Ecco, Baldini un paese ce l’aveva.

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La solita cosa

martedì 11 Febbraio 2025

sd

Per radio hanno detto la solita cosa che la dicono sempre che Roma al contrario significa Amor. Quello che non han detto che A mor, in dialetto parmigiano vuol dire Io muoio.

[Sto andando a Milano a registrare un audiolibro, il libro esce il 25 febbraio, se non mi sbaglio]

State bene

lunedì 10 Febbraio 2025

Ho cominciato a fare una newsletter che non sembra una newsletter ma una circonvallazione. Si chiama State bene, il primo testo l’ho anche letto qui: clic e, se ci si vuole iscrivere, ci si iscrive qua: clic

Invece

lunedì 10 Febbraio 2025

Di Cagliari Parma mi è piaciuto quello che, alla fine, ha detto Bernabè quando gli hanno chiesto se non pensava che i tifosi del Parma, invece di arrabbiarsi non farebbero meglio a stare vicino alla società

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