19 marzo – Roma
Mercoledì 19 marzo
a Snodo Mandrione,
intorno alle 21
sono a Tintoria,
con Daniele Tinti e
Stefano Rapone.

Mercoledì 19 marzo
a Snodo Mandrione,
intorno alle 21
sono a Tintoria,
con Daniele Tinti e
Stefano Rapone.
Giovedì 20 marzo,
alla Basilica di San Simpliciano,
a Milano,
alle 21,
In piena facoltà e
in pieno ferragosto,
con Enrico Bronzi.
Sabato 22 marzo,
all’Auditorium parco della musica,
a Roma,
alle 19
Chiudo la porta e urlo.
Domenica 23 marzo,
all’Auditorium parco della musica,
a Roma,
alle 15
presento
Boris Akunin e il suo
Avvocato del diavolo.
Lunedì 24 marzo
Alle libreria Il delfino,
a Pavia
alle 18,
firmacopie di
Chiudo la porta e urlo.
Lunedì 24 marzo
All’auditorium
dell’università di Pavia,
alle 19,
Chiudo la porta e urlo.
Domenica 30 marzo,
al Teatro Gobetti,
a Torino,
nell’ambito della Biennale Democrazia,
parlo della guerra e della pace nei romanzi
russi.
Lunedì 31 marzo,
alle 21,
alla sala della comunità
di Osio Sotto (BG),
nell’ambito del festival Tierra
Chiudo la porta e urlo.
Le ragazze / Quelle che camminano / Con stivali di occhi neri / Sui fiori del mio cuore.
Velimir Chlebnikov
[A giugno, per Crocetti, esce E questo cielo, e queste nuvole. Poesie russe scelte da Paolo Nori, ieri l’abbiamo presentato ai librai (foto di Giulia Taddeo)]
Mi viene in mente la zia di Sergej Dovlatov, Margarita Stepanova Dovlatova, che è stata correttrice di bozze, redattrice e poi segretaria editoriale, e ha lavorato con molti scrittori celebri, tra i quali Michail Zoščenko, e una volta ha incontrato Zoščenko per strada in un momento che per lo scrittore erano già cominciati i tempi difficili, era stato escluso dall’unione degli scrittori e era in disgrazia, e Zoščenko ha fatto finta di non vederla, e la zia di Dovlatov l’ha seguito e gli ha chiesto «Perché non mi avete salutato?» e lui ha sorriso e le ha detto «Mi scusi. Aiuto gli amici a non salutarmi».
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Che poi mi succede di rado, e non sente nessuno, nella camera cieca, di sotto, tra i panni sporchi, chiudo la porta, e urlo. Dopo sto meglio.
RAFFAELLO BALDINI
Stasera, alle 18 e 30, Après Coup, a Milano, alle 18 e 30, Chiudo la porta e urlo (nella foto la scaletta)
Seconda volta che vado allo U Power Stadium di Monza.
La prima volta era il 3 marzo del 2022, in serie B, e nel primo tempo Franco Vazquez ha fatto un gol così bello che sembrava incredibile, che avesse fatto un gol così.
Che la gente guardava Franco Vazquez calciare, si chiedeva «Cosa sta facendo?».
Stava facendo gol.
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Quando sarò morto dovete cercare il mio testamento qui presente dietro all’armadio. Se non lo cercate dietro all’armadio non lo trovate, e allora è inutile che lo cercate.
[Oggi, a Marzabotto, a Cellulosa, alle 21, In piena facoltà e in pieno ferragosto, con Enrico Bronzi]
Ho cominciato a leggere Roald Dahl quando mia figlia era piccola e mi ricordo che quando le ho letto Le streghe ho preso paura anch’io; ci faceva paura e ci piaceva, sia a me, che avevo 46 anni, che all’Irma, mia figlia, che ne aveva 5.
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«Ho scritto questo mio testamento la notte del 23 aprile 1954 alle ore 01 cioè praticamente il giorno 24 aprile 1954 mentre ero in servizio in clinica. Credo che questa data è significativa perché coincide col mio onomastico. Per la speciale ricorrenza di cui mai una volta vi siete ricordati, ho deciso di fare io a voi un regalo: vi comunico di avervi diseredato.
Ho infatti alienato gradualmente il mio patrimonio immobiliare e donato il danaro che ne ho ricavato. Mi auguro di avere tempo e abilità sufficiente per sottrarvi ciò che resta. Nel caso tuttavia che mi sopravvivessero dei beni, ne nomino beneficiario la clinica sperando che conoscendo i nostri reciproci sentimenti, abbiate l’orgoglio e il buon gusto di non impugnare il presente testamento.
Siete dunque sul lastrico e da qualche anno vivete al di sopra delle vostre possibilità. Quando ne sarete informati, sarà tardi per ogni rimedio e avrete finalmente un buon motivo per portarmi rancore per tutto il resto della vostra vita.
Spiacente di avervi conosciuto. Mi auguro di non rivedervi mai più».
Venerdì 14 marzo, a Marzabotto, alle 21, da Essendo capace d’intendere e di volere, con Paolo Nori e Enrico Bronzi, prenotazioni qui: culturaeventi@scoiattolo.org
Soffrirò… morirò…
ma intanto
sole, vento vino trallallà!
Miša Sapego
[Consegnata stanotte l’antologia E questo cielo e queste nuvole. 28 poesie russe e una italiana scelte e commentate da Paolo Nori. E adesso cosa faccio?]
Oggi, stavo lavorando, devo consegnare stanotte un’antologia di poesie russe scelte, tradotte (quasi tutte) e commentate da me, mi è arrivata una mail di un editore che non aveva mai sentito nominare che mi ha mandato un file e mi ha chiesto di leggerlo, e di dargli riscontro, per cortesia. Allora l’ho letto e mi proponeva di partecipare a un’antologia intitolata Carneade, chi era costui?
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