27 novembre – Ravenna

mercoledì 27 Novembre 2013

Mercoledì 27 novembre,
a Ravenna,
in via Diaz 26
(Caffè letterario)
alle 18 e 30
La banda del formaggio.

18 settembre – Parma

mercoledì 18 Settembre 2013

Mercoledì 18 settembre,
a Parma,
alla libreria Feltrinelli,
in via Farini, 17,
alle ore 18,
La banda del formaggio,
con Gigi Dall’Aglio

La radio svizzera

venerdì 21 Giugno 2013

banda

 

 

 

 

 

 

 

Intervista a Mariarosa Mancuso alla radio svizzera (clic)

Un complimento

martedì 2 Ottobre 2012

L’altro giorno, a Torino, alla Cavallerizza reale, dopo l’elogio del ridicolo, una signora mi ha detto una cosa che per me è stato uno dei complimenti più belli che mi abbian mai fatto.
Si è avvicinata, questa signora, e mi ha detto «Guardi, io ho studiato a Parma, ma lei, mi scuserà, non l’avevo mai sentita nominare. Ma quando l’ho vista, prima ancora che cominciasse a parlare, ho pensato: Guarda, quello si vede da come cammina, che è di Parma».

A Torino

lunedì 1 Ottobre 2012

Siamo a Torino, e l’ultima volta che son stato a Torino, in maggio, ci son stato per il salone del libro e prima di partire da dove abito, da Casalecchio di Reno, località Croce, vicino a Bologna, che io sono di Parma ma da qualche anno abito a Casalecchio di Reno, località Croce, attaccato a Bologna, prima di partire io avevo pensato al posto dove ci sarebbe stato il salone, il lingotto, quella specie di fabbrica che è diventato una specie di enorme centro congressi, e al posto dove sarei andato a dormire, lì dentro al lingotto, un albergo per uomini d’affari, un albergo geometrico, pulito, con un ascensore panoramico, per uomini d’affari, e io, che venivo a Torino per il salone del libro, cioè per la letteratura, per venire a parlare di letteratura, prima di partire avevo pensato che io, quando avevo cominciato a occuparmi se così si può dire professionalmente, di letteratura, cioè quando avevo cominciato a scrivere dei romanzi con l’obiettivo di farlo diventare il mio mestiere, l’avevo fatto, tra le altre cose, e non era una motivazione secondaria, per non avere più niente a che fare con gli uomini d’affari, e con i centri congressi, e col valore aggiunto, perché io, fin da allora e poi anche in tutti questi anni, più passava il tempo più mi è sembrato che la letteratura, più che nei centri congressi, fosse più facile trovarla nella spazzatura, nei cassonetti, negli ospedali, sui filobus, nelle sale d’attesa degli ambulatori veterinari, nei bagni dei cinema, nei sottopassaggi abbandonati, sotto i cavalcavia, nei prati dopo che avevan smontato i tendoni dei circhi, nelle tabaccherie, nei pavimenti dei bar quando eran cosparsi di segatura, nelle file alle casse dei supermercati, sui marciapiedi delle stazioni, in tutti gli uffici di oggetti smarriti, nella paura di chi faceva una cosa per la prima volta, un farmacista, o un medico di guardia, o uno scrutatore, o una bambina delle medie, nel passo di quelli che davano le dimissioni, nel respiro che si prendeva prima di aprire l’esito di una lastra ai polmoni, nel toccare i muri quando era saltata la luce, dappertutto, tranne che in un albergo per uomini d’affari, avevo pensato, ma probabilmente mi ero sbagliato, perché probabilmente si trovava anche in un albergo per uomini d’affari, forse, nel sospiro delle cameriere nel momento in cui si chinavano per guardar sotto i letti, o nel momento che il portiere poteva telefonare a una sua amica senza quei rompicoglioni di clienti, o nel rumore delle stoviglie, al mattino presto, a apparecchiare per la colazione, o nei monologhi dei tassisti che arrivavano dalla stazione o anche che non arrivavano dalla stazione ma da qualche altra parte, nei monologhi dei tassisti da qualsiasi parte arrivassero, cioè in avvenimenti e individui marginali, poco significativi, poco appariscenti, ordinari, sfigati, squallidi, ridicoli, ridicoli, ridicoli, ridicoli.

[Un pezzetto del discorso sul ridicolo, che è anche un pezzetto della banda del formaggio]

E dopo

mercoledì 12 Settembre 2012

E dopo mi è venuta in mente quell’opera di Learco Pignagnoli, la numero 49, quella che dice:

Opera numero 49

Gesù cristo ha detto: Coloro che crederanno in me non moriranno mai. E così, ai suoi tempi, è riuscito a farsi dei seguaci. Ma se avesse detto Coloro che crederanno in me moriranno, dei seguaci non se ne sarebbe fatto neanche uno.

E poi mi è venuta in mente la sua versione apocrifa, quella che dice:

Opera numero 49

Vladimir Lenin ha detto: Tutto il potere ai soviet. E così, ai suoi tempi, è riuscito a farsi dei seguaci. Ma se avesse detto Tutto il potere al partito democratico, dei sseguaci non se ne sarebbe fatto neanche uno.

Guarda

giovedì 12 Luglio 2012

Sabato, a mezzogiorno, ho fatto il caffè e poi mi son messo al tavolo della cucina a lavorare, se così si può dire. Dopo un po’ che lavoravo, se così si può dire, cioè che facevo quella cosa lì un po’ a metà tra lavorare e non lavorare, più non lavorare che lavorare, ho sentito un odore, come di strinato, e ho pensato guarda, era un sacco di tempo che non sentivo questo odore come di strinato. E ho continuato a lavorare, se così si può dire. Però intanto continuavo a sentire quell’odore come di strinato e pensavo Guarda, era un sacco di tempo che non sentivo questo odore come di strinato. Non ci avevo pensato, alla possibilità di aver messo su il caffè senza l’acqua nella macchinetta. Invece avevo proprio messo su il caffè senza l’acqua nella macchinetta.

Rifare la camera

lunedì 25 Giugno 2012

Sabato sera, a Venezia, in albergo, quando sono entrato in camera, ho visto, sul tavolo, una di quelle cose da attaccare alla maniglia della porta che c’era il disegno stilizzato di uno che rifaceva il letto e sotto c’era scritto Fate la camera, e siccome non non mi ero accorto che era una di quelle cose da attaccare alla maniglia della porta, ho pensato che prima di lasciare l’albergo, la mattina successiva, avrei dovuto rifare la camera. Poi ieri, per radio, ho sentito che nominavano il presidente lombardo, e io pensavo che intendessero il presidente della Sicilia, loro intendevano il presidente della Lombardia.

Einstein e mia nonna Maria

mercoledì 13 Giugno 2012

L’altro giorno, alla scuola media di scrittura emiliana, una partecipante ha descritto sua nonna, che era sempre vestita di nero, e io mi sono ricordato mia nonna Maria, la mamma di mio babbo, che ho sempre visto vestita di nero, tutti i dieci anni che l’ho conosciuta sempre vestita uguale. E mi è venuto in mente di quando mi han detto che Einstein, nel suo armadio, aveva sette vestiti tutti uguali: sette completi neri, sette camicie bianche, e sette cravatte nere, una per ogni giorni della settimana. Non so se era vero, quello che so è che io avevo pensato che Einstein era un genio. E invece di mia nonna Maria non l’ho mai pensato, che era un genio, mi è venuto in mente a me l’altro giorno.

Il voto a Parma

lunedì 14 Maggio 2012

Forse chi ha scritto questo articolo, sull’Unità, (clic), ha inteso la mia critica al programma del Movimento 5 stelle di Parma (clic) come un appoggio alla candidatura a sindaco del presidente della provincia di Parma Bernazzoli. Se è così, si è sbagliato, non appoggio Bernazzoli; non abito a Parma, ma se abitassi a Parma non andrei a votare, perché nessuno dei due candidati mi sembra abbia il requisito minimo che io ritengo indispensabile per aver fiducia di un politico, che quel politico non abbia la faccia tosta di presentarsi come candidato. Uno così, potrei anche votarlo, uno che si presenta, non ci penso nemmeno, Bernazzoli compreso.