Parole

sabato 24 Settembre 2011

Ieri sera, tornavo dalla coop, ho visto un cartellone pubblicitario, su via Andrea Costa, c’era la foto di una ragazza e una scritta che diceva Mi chiamo Loredana, faccio la escort, non ho la vita facile. O qualcosa del genere. E io ho pensato che tra dieci anni, tipo, due ragazze, quando litigano, una insulta l’altra e le dice: Sei una escort. Oppure un ragazzo, che scopre che la sua ragazza è stata con il suo migliore amico, e pensa Che grandissima escort. Ero molto stanco, lavorare tutto il giorno.

Cose che mancano

domenica 27 Marzo 2011

Ieri mattina, a Seneghe, ho incontrato una persona che mi ha detto che da quando si è trasferita a Seneghe, prende le cose con molta più calma. Abbiamo una vita sola, mi ha detto, io invece ne vorrei sette. A me è rimasto in mente questo fatto che abbiamo una vita sola, e mi sono chiesto quanti giorni potrà ancora durare, questa vita sola, la mia, nel senso, e mi sono risposto che sarebbe ragionevole pensare che io campassi altri trentun’anni. E ieri pomeriggio, all’aeroporto di Cagliari, intanto che aspettavo il volo in ritardo che mi avrebbe riportato a Bologna via Olbia, ho fatto il calcolo e ho visto che mi mancano, più o meno, 11.320 giorni. Allora, facendo il calcolo di scrivere due cartelle al giorno, sarebbero 22.640 cartelle, che, cento cartelle a romanzo, sono circa 226 romanzi, più o meno. Ecco.

Non vado da nessuna parte

sabato 5 Febbraio 2011

Un guanto nero da donna sulla panca in alluminio della fermata. In una via che non so come si chiama, vicino a casa. Un mozzicone di Marlboro appiattito, marrone, bianco e nero, sul grigio scuro degli autobloccanti. Una pubblicità Dondi salotti, saldi XXL su tutta la collezione. Nella foto, Domiziano, angolare reversibile in tessuto completamente sfoderabile, disponibile in 6 misure e 20 colori, anziché € 1.849,00, € 890,00. Sconto saldi 53%. Sto così male che son quasi contento.

Da un momento all’altro

lunedì 10 Gennaio 2011

L’altra sera sono andato a teatro, a Parma, al teatro 2, sul Lungoparma, e intanto che ero lì nella hall del teatro che aspettavo di entrare, a guardare tutta la gente che aspettava di entrare, avevo pensato Ecco, vedi, adesso noi, tutti noi, ciascuno di noi potrebbe mettersi all’improvviso a suonare, da un momento all’altro.

La banda del formaggio

sabato 1 Gennaio 2011

Faccio dei sogni strani, devo avere un inconscio sgarbato.

Il sole e la luna

lunedì 27 Dicembre 2010

Treno pieno, occhi aperti poco, concentràti sui dettagli. Tre gradi sottozero. Pensiero del freddo. Non si muore di caldo, si muore di freddo. Preferisci morire di caldo o di freddo?, mi chiedevan da piccolo. E io dicevo sempre Di freddo, e mi immaginavo, nudo, con solo un lenzuolo addosso, sulla luna. La luna, da piccoli, è più bella del sole. Anche con la bambina di sei anni, quando perdiamo una cosa, diciamo sempre Dài, troviamola, prima che vada a finir sulla luna. Non sul sole. Sul sole si brucia. Il sole è come un inceneritore, la luna è una discarica.

Uguale identico

domenica 19 Dicembre 2010

Sono stato in un teatro che c’è nel cortile di una casa di ringhiera, a Parma, un teatrino piccolo che ha come guardaroba una di quegli appendiabiti lunghi, da sartoria, o da negozio di abbigliamento, una stecca di metallo con sopra delle stampelle per i cappotti e ho preso una stampella ho messo giù il mio cappotto, poi ho preso un’altra stampella, mi son fatto dare il cappotto di una mia amica, stavo per metterlo sull’appendiabiti quando ho visto l’ultimo cappotto che c’era e ho pensato Guarda, c’è uno che ha il cappotto uguale al mio.

Turforue

venerdì 5 Novembre 2010

Stamattina ero lì dal fruttivendolo pachistano che c’è alla croce di Casalecchio, ha l’insegna che c’è scritto turforue, credo sia montata al contrario e voglia dire eurofrut, e c’erano i due pachistani che uno serviva me e uno un signore anziano, a un certo punto quello che serviva il signore anziano ha guardato l’orologio, ha detto qualcosa in pachistano a quell’altro e è scappato fuori. Il pachistano che serviva me si è rivolto al signore anziano gli ha detto Scusa Dante, ma è dovuto andare a pregare, oggi è venerdì bisogna pregare.

Tante volte

giovedì 21 Ottobre 2010

L’ho sentito dire tante volte. Quando devi scrivere un libro, ho sentito dire, succede così, che tintogni tintogni, poi tutto d’un tratto cominci. Be’. Io tintognare, tintogno. Allora forse andiam bene.

Cominciare

lunedì 13 Settembre 2010

Sto per cominciare a scrivere un libro che si dovrebbe chiamare La banda del formaggio. Non ho ancora scritto una riga, e quel momento qua, che stai per cominciare, è un momento singolarissimo, che le cose che ti vengono in testa cominciano ad attaccarsi a quella cosa lì, alla banda del formaggio, come calamitate e quella cosa lì, la banda del formaggio, potrebbe diventar tutto o non diventar niente, magari tra quattro mesi ti ritrovi con niente. E niente. Stamattina nel mio tinello pensavo questa cosa qua.