Manuale pratico di giornalismo disinformato

domenica 4 Ottobre 2015

Io, non so come mai, con tutta l’educazione che ho avuto son così volgare, delle volte.

Normale

giovedì 1 Ottobre 2015

Quando squilla il citofono, magari uno squillo forte, che poi scopri che era un corriere che ti portava un libro, la prima cosa che faccio, io, quando sento quello squillo lì, forte, la prima cosa mi volto verso il citofono penso “Cos’ho fatto?”.
È normale?

Aggiornamento

mercoledì 30 Settembre 2015

Anche oggi non è successo niente.

Tutti i giorni una cosa nuova

martedì 29 Settembre 2015

Ho sentito in streaming uno che si lamentava del fatto che i poveri sono indifesi e ha detto «I meno ambienti non sanno più come fare».

Il lettore di ebook

martedì 29 Settembre 2015

Il mio lettore di ebook sta per dei mesi, scarico, in cucina, dentro una padella di rame che i primi tempi che abitavo qui la usavo per la frutta. A vederlo, mi vien voglia di usarlo non perché ho voglia di leggere un ebook, perché mi dispiace per lui, mi succede anche con i cucchiai.

Le ossa

sabato 26 Settembre 2015

Mi invitavano in giro a legger Tolstoj, La morte di Ivan Il’ič, di Tolstoj, che è un racconto sulla morte che a leggerlo tutto dura poco meno di due ore mi avevano chiesto di leggerlo al cimitero monumentale di Torino e io gli avevo detto di sì ero arrivato in treno a Torino, mi eran venuti a prendere in macchina, una cinquecento bianca, la macchina del papa, mi avevano portato al cimitero in macchina e io sbadigliavo, sbadigliavo, e eravamo passati davanti a un edificio giallo, che c’era scritto, di fianco, ossario, e io mi ero chiesto, cosa ci sarà, in un ossario?
Le ossa, mi ero risposto.
E in un calvario?, mi ero chiesto.
I calvi, mi ero risposto.
E avevo cominciato a prendere nota, non per altro, per frenar gli sbadigli, che continuavo a sbadigliare, a sbadigliare, e avevo fatto una piccola lista che era, più o meno: le ossa nell’ossario, i calvi nel calvario, il sudore nel sudario, le rime nel rimario, le corolle nel corollario, le rose nel rosario, l’acqua nell’acquario, gli alimenti nell’alimentario, gli anniversari nell’anniversario, i referendum nel referendario, l’argento nell’Argentario, le lampade nel lampadario, i culi nel culinario, i deficit nel deficitario, le fogne nel fognario, i forfait nel forfettario, le formule nel formulario, le glosse nel glossario, le immagini nell’immaginario, l’incendio nell’incendiario, la volontà nel volontario, l’idrosanità nell’idrosanitario, una cosa del genere, una stupidata, e dopo alla fine eravamo arrivati e avevo ricominciato a sbadigliare.

Esser quasi contenti

sabato 26 Settembre 2015

Sono su un intercity che da Torino mi deve portare a Rapallo, doveva partire venti minuti fa, non partiva, sono andato a chiedere, un ferroviere sconsolato mi ha detto che non c’era il locomotore e adesso siamo qui che aspettiamo il locomotore e che telefoniamo ai nostri parenti a dirgli questa cosa simpaticissima di esser su un treno senza locomotore siam quasi contenti.

Due lavori

martedì 22 Settembre 2015

Io sono dei mesi che sto facendo un lavoro che faccio un po’ fatica che non ne ho mica tanta voglia, cerco tutti i modi per non finirlo, potremmo chiamarlo Primo lavoro, e oggi, dopo dei mesi, mi sono messo a fare un altro lavoro, più corto, che potremmo chiamare Secondo lavoro, non avevo mica voglia di farlo, ho aperto, per sbaglio, il file del primo lavoro, ho pensato «Oh, che bello, se potessi lavorare al primo lavoro», e son stato contento, delle volte mi basta pochissimo, per esser contento, a me.

Quaderni / idee

domenica 20 Settembre 2015

A Mantova ho preso tre quaderni con 96 pagine ciascuno che mi piacciono molto, l’unica cosa che non capisco tanto è la scritta che c’è sulla copertina di uno di loro che c’è scritto Only for unexpected ideas, che io, che so poco l’inglese, lo tradurrei Solo per le idee inaspettate, che però mi suona stranissimo perché è come se ci fossero delle idee aspettate, probabilmente si traduce in un altro modo.

Il tempo in Anna Karenina

venerdì 18 Settembre 2015

Per qualche anno, tra i ventidue e i venticinque anni, trent’anni fa, ormai, ho fatto il ragioniere, e ci son dei giorni, adesso, quando devo consegnare un romanzo, che mi sembra come quando facevo il ragioniere che bisognava fare il bilancio, che comandava il tempo, non comandavi te, comandava lui, che è la cosa che, se ho capito bene, succedeva in Anna Karenina quando c’era da tagliare il fieno.