Cosa può succedere a sposarsi secondo Tolstoj

venerdì 21 Giugno 2013

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La colpa è tutta concentrata sul marito. Si è sposato per avere in casa «… invece di polvere e noia, delizia, grazia, eleganza, bellezza e godimento».
Avviene altro: «Come sempre succede, avvenne qualcosa di simile a quello che voi sentireste se vi foste sistemata una poltrona comoda presso il caminetto per riposare, e improvvisamente questa si voltasse a gambe in su e manifestasse i propri desideri, di giocare, di riposare. Vi stupireste: come può una poltrona desiderare qualcosa per sé? non è altro che una poltrona. La capovolgete, volete sedervi e quella ricomincia. Lo stesso avviene con tutti. E cominciano i dissidi, le liti.»
La donna finisce per amare un altro e questo la rende raggiante. «Raggiante come lo si è solo per amore, quello bestiale». Il marito uccide la moglie con un pugnale. Lei morendo gli chiede perdono. «Bestie, lo assolsero». Il monologo finisce così: «Soltanto sul letto di morte ho cominciato ad amarla! E come? Mio Dio, come l’ho amata!»
Si mise a singhiozzare.

[Viktor Šklovskij, Tolstoj, traduzione di Maria Olsufieva, Milano, Il saggiatore 1978, p. 463]

Consolazione

domenica 16 Giugno 2013

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[Lev Nikolaevič Tolstoj] Avrebbe voluto essere come tutti: una volta partito per il Caucaso bisognava tornare cinti di gloria, sia pure d’una gloria modesta, con qualche azione bellica al proprio attivo.

Non si rendeva ancora conto di non essere come tutti.
Non ammetteva molta importanza al suo lavoro letterario. Scriveva alla zia:

Vi ricordate, cara zia, che una volta mi avevate consigliato di scrivere romanzi; ebbene ho dato retta al vostro consiglio, le occupazioni di cui vi parlo sono letterarie. Non so se verrà mai pubblicato ciò che scrivo, ma il lavoro mi diverte e inoltre me ne occupo da tanto tempo e con tanta tenacia che non voglio abbandonarlo.

Stava lavorando alla seconda redazione di Infanzia.
La zia consolava affettuosamente il nipote, il fallito, dicendogli che anche quello era pur sempre un lavoro.

[Viktor Šklovskij, Tolstoj, traduzione di Maria Olsufieva, Milano, Il saggiatore 1978, p. 145]

E gli errori

martedì 23 Aprile 2013

In generale, gli errori non esistono.

[Michail Bachtin, Tolstoj, a cura di Vittorio Strada, Bologna, Il mulino 1986, p. 136]

Il matrimonio

martedì 23 Aprile 2013

Il matrimonio è una cosa faticosa e terribile, ma nessuno vuole capirlo.

[Michail Bachtin, Tolstoj, a cura di Vittorio Strada, Bologna, Il mulino 1986, p. 83]