19 giugno – Cagliari

domenica 19 Giugno 2016

Domenica 19 giugno,
a Cagliari,
alle 11,
al Bar Florio
in via san Domenico, 90
Spinoza e Le agenzie ippiche

14 luglio – Roma

martedì 14 Giugno 2016

Giovedì 14 luglio,
all’ex dogana di Roma,
in viale dello Scalo S. Lorenzo 10,
con le librerie Altroquando
e Giufà,
alle 20 e 30 (se non ho capito male),
o forse alle 20,
Spinoza

19 maggio – Bologna

giovedì 19 Maggio 2016

Giovedì 19 maggio,
a Bologna,
in Sala Borsa,
alle 18:30,
Spinoza e
Le agenzie ippiche

A Radio Radicale

domenica 15 Maggio 2016

Clic

[Al salone del libro di Torino, con Emilio Targia, a Radio Radicale, a parlare dei Matti, di Tre giusti, di Spinoza, di traduzione, di Parma, di Manuale pratico di giornalismo disinformato]

Un periodo di crisi

sabato 14 Maggio 2016

Il-Nullismo-B-1 Spinoza
La prosa russa attraversa un periodo di crisi. (D’altra parte, anche la poesia attraversa un periodo di crisi. In generale, è difficile ricordarsi di un periodo in cui non attraversavano un periodo di crisi. La storia della letteratura russa nel XX secolo è la storia di una serie ininterrotta di periodi di crisi).

Jurij Tynjanov

[Nuova epigrafe della nuova edizione di Spinoza]

Una copertina

martedì 19 Aprile 2016

copertina spinoza

[Il dodici maggio, al salone del libro, dovrebbe uscire la nuova edizione di Spinoza con Le agenzie ippiche, discorso sulle biblioteche, se cliccate su copertina spinoza dovreste vederla]

Sempre Spinoza

domenica 3 Aprile 2016

Il-Nullismo-B-1 Spinoza

C’era una canzone, tempo fa, di uno che poi non si è più sentito con nessun’altra canzone. Si intitolava Il tuffatore, mi sembra. Volevo essere un tuffatore, per rinascere ogni volta dall’acqua all’aria. Il traduttore, uguale. Uscivi di casa, una pioggia leggera di primo dicembre, un tempo crudele ti entrava su per il naso, ti alzava da terra, eri percorso dall’aria. Adesso vediamo, cosa succede, ti veniva da dire.

Eccetera eccetera

domenica 3 Aprile 2016

Il Nullismo B (1)

Io, per esempio, recentemente avevo letto quel libro che avevo comperato a Reggio Emilia, quando mi ero riposato dal congresso anarchico ed ero andato a fare un giro in centro. Quel libro lì era un libro pubblicato dalla casa editrice che doveva pubblicare il mio secondo romanzo, pensavo, in gennaio. Ne avevo scritti tre, di romanzi, non ne avevo pubblicato neanche uno. Aveva un titolo, quel libro lì, che secondo me non mi piaceva. Poi avevo sentito al telefono l’editore.
Mi aveva detto, l’editore, Ho letto le bozze del tuo nuovo romanzo: la scrittura è uguale al primo e al secondo. Eh, gli avevo detto, il protagonista è lo stesso, l’autore è lo stesso, per forza la scrittura è la stessa, gli avevo detto. Son già tre romanzi che scrivi così, mi aveva detto, cosa vuoi fare, mi aveva chiesto, una saga? Eh, gli avevo detto. Mi piacerebbe, mi aveva detto, che tu scrivessi qualcosa di nuovo, prima o poi. Guarda per esempio questo libro, mi aveva detto, quello che il titolo non ti piace. Quello, mi aveva detto, è il libro più bello che ho mai pubblicato. È bellissimo, quel libro lì, mi aveva detto. È bravissimo, mi aveva detto, quello scrittore. L’avevo letto.

Il libro era la storia, raccontata in prima persona, di un giovanotto di una famiglia per bene di una città emiliana, un ragazzo che sta malissimo, poveretto. Era un romanzo che lo si poteva sintetizzare abbastanza rapidamente, che diceva, in sostanza, questo ragazzo:

Oddio come sto male. Sto malissimo. Cristo, come sto male. Pensare che sono un così bel ragazzo. Solo, sto malissimo. Peccato che sto così male. Guarda che bella ragazza. Dev’essere proprio una ragazza per bene. Sarebbe bello, innamorarmi di lei. Invece, sto malissimo. Sto maledettamente male. Quasi quasi mi faccio un’anfe. Guarda, che gente. Che disgusto. Non vedono che sto male? Non dovrebbe, uno come me, stare così male. Uno così bello. Quasi quasi mi faccio un acido. Guarda che gente. Non capiscono niente. Sempre a pensare ai soldi. Come mai non si accorgono che sto così male? Dio, che male, Cristo. I miei sono anche divorziati. Porca puttana. Quasi quasi telefono alla mia ex. Ciao, come stai? Male? Anch’io! Ci vediamo? Ok, dài. Oddio come sono eccitato.
Ciao, vieni di là, che facciamo quattro scatti. Perché? Come perché? Perché ti amo. Anche tu? Bene. Dài, vieni.
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah aaah aaaah aaaaah aaaaaaaaaaaaaaaaaaah.
Cazzo, come sto bene. Anche tu? Figa, come sto bene. Anche tu? Bene. Adesso vai, che voglio stare da solo. No, non chiamarmi, ti chiamo io. No, lasciami stare. Cosa? Cos’ho detto, io? Che ti amo? No. No, non ti amo. Tieni giù quelle mani. Sto male, lasciami stare. Come? Ti faccio schifo? Chissenefrega. Vai via. Oddio come sto male. Cristo. Forse, la psicoanalisi. Oddio. Sono due anni che non do degli esami. Quasi quasi mi calo. Oddio. Perché sto così male? Quasi quasi mi ubriaco. Dio, che gente di merda. Perché capitano tutte a me? Mamma, mamma, dove sei? Cristo. Che disgusto. Un tiro di coca? Quasi quasi…

Dopo che lo leggevo, decidevo di continuare a scrivere i miei libri nello stesso modo, il terzo uguale al secondo, il quarto uguale al terzo, eccetera eccetera.

[Spinoza, nuova edizione, esce in gennaio per Marcos y Marcos]

18 maggio – Milano

sabato 2 Aprile 2016

Mercoledì 18 maggio,
a Milano,
alla libreria Verso,
in Corso di Porta Ticinese, 40,
alle 21 e 30,
Spinoza
(nuova edizione)
ANNULLATO

Le date

lunedì 28 Marzo 2016

Mi sarei ricordato la data, il 20 di maggio, ma mica perché era la data del terremoto, perché era il mio compleanno. Ci sarebbero state, delle date così. Anche l’11 settembre, io me la sarei ricordata perché sarebbe morto mio babbo. Nel ‘99. Son cose piccole, uno nasce, uno muore, son cose piccole, ma per me sono quelle, le cose che me le sarei ricordate perché fanno male.

[Dalla revisione di Spinoza, esce in maggio per Marcos y Marcos]