14 aprile – Modena
Sabato, 14 aprile,
alla Galleria civica di Modena,
in corso Canalgrande, 103,
alle ore 18,
Si chiama Francesca, questo romanzo
e altri dieci romanzi con Learco Ferrari,
con Mirco Ghirardini al clarinetto.
Sabato, 14 aprile,
alla Galleria civica di Modena,
in corso Canalgrande, 103,
alle ore 18,
Si chiama Francesca, questo romanzo
e altri dieci romanzi con Learco Ferrari,
con Mirco Ghirardini al clarinetto.
Sabato 17 marzo,
alle ore 18
al Centro socio culturale Atrion,
di Carugate,
in via S. Francesco, 2
si parla e si legge da
Si chiama Francesca, questo romanzo
e La meravigliosa utilità del filo
a piombo
Martedì 6 marzo,
a Torino,
al circolo dei lettori,
in via Bogino 9,
alle ore 21,
Si chiama Francesca, questo romanzo
e altri 10 romanzi con Learco Ferrari,
con, al piano,
Carlo Boccadoro,
ingresso libero
[ps Carlo Boccadoro non può,
si scusa, ci scusiamo, ma non ci sarà,
ci sarò solo io]
Giovedì 1 marzo,
a Milano,
alla libreria Fnac,
in via della Palla, 2,
alle ore 18,
Si chiama Francesca, questo romanzo
e altri 10 romanzi con Learco Ferrari,
con Carlo Boccadoro al pianoforte
Mercoledì 22 febbraio,
al Fuori Orario,
di Taneto di Gattatico,
alle 21 e 30,
Si chiama Francesca, questo romanzo
e altri 10 romanzi con Learco Ferrari,
con Carlo Boccadoro al pianoforte
(si entra con tessera Arci),
chi vuol venire anche a cena,
alle 20 e 30,
si può prenotare qua
Mi sono accorto oggi di un’intervista di quest’estate, clic, dove dico delle cose insensate (per esempio dico che a Stalingrado ho visto grandi esempi di libertà, e io non ci sono mai stato, a Stalingrado). Quell’intervista lì, che avevamo registrato (ma si vede che il registratore non funzionava bene), me l’aveva fatta uno che, l’altro giorno, ha fatto una recensione a Si chiama Francesca, questo romanzo, (clic) che dice, tra altre cose, che io sono uno scrittore parmense (non è vero), che il protagonista del libro si chiama Leandro Ferrari (non è vero), che io non ho mai fatto audiolibri (non è vero), che la pagina più bella del libro è una conversazione tra Leandro Ferrari (non è vero) e una fotografa al palazzo delle esposizioni di Roma, e poi sotto c’è la pagina trascritta, esattamente come in un commento che una ragazza che si firma benedett@ ha messo due mesi fa su anobii (clic). Allora poi dopo, magari è una coincidenza, alla fine mi è venuto in mente uno scrittore parmense, Luigi Malerba, che quando gli chiedevano se aveva dei consigli da dare ai critici, lui diceva che il primo consiglio che si sentiva di dare era di leggerli, i libri.
C’è uno scrittore sovietico, scrive che Najman e Gubin, altri due scrittori sovietici, in Russia ai suoi tempi han litigato molto su chi tra loro era più solo. E che Rejn e Vol’f, altri due scrittori sovietici, son venuti quasi alle mani su chi tra loro era più gravemente malato. E che Šigašov e Gorbovskij, altri due scrittori sovietici, avevano proprio smesso di salutarsi. Che avevano litigato, scrive questo scrittore sovietico, su chi dei due fosse meno capace di intendere e di volere.
[Si chiama Francesca, questo romanzo, riedizione Marcos y Marcos, Milano 2012 (esce il 19 gennaio), p. 16]