17 luglio – Reggio Emilia

giovedì 17 Luglio 2014

Giovedì 17 luglio,
a Reggio Emilia,
in viale Ramazzini, 72,
alle 22,
dentro Questa è l’acqua
(festival sonoro della letteratura)
Carlo Lucarelli legge Carlo Lucarelli
con la colonna sonora
delle mondine di Novi

17 luglio – Reggio Emilia

giovedì 17 Luglio 2014

Giovedì 17 luglio,
a Reggio Emilia,
in viale Ramazzini, 72,
alle 19,
dentro Questa è l’acqua
(festival sonoro della letteratura)
Daniele Benati legge Samuel Beckett
tradotto in dialetto reggiano

Un discorso integrale

giovedì 17 Luglio 2014

Grazie

(discorso pronunciato
all’Area Villa Arci /
centro internazionale Loris Malaguzzi
di Reggio Emilia
il 16 luglio 2014
in occasione dell’inaugurazione
del festival sonoro della letteratura
Questa è l’acqua)

 

 

Volevo solo ringraziare.
Grazie.

L’anno prossimo

mercoledì 16 Luglio 2014

Stamattina ho pensato che mi piace così tanto, il programma di Questa è l’acqua, che l’anno prossimo, se si rifacesse, sarebbe bello invitare le stesse persone.

16 luglio – Radio 3

mercoledì 16 Luglio 2014

Mercoledì 16 luglio,
alle 15 e 50,
a Fahrenheit,
su radio 3,
si parla di
Questa è l’acqua
Festival sonoro della letteratura

I silenzi di Questa è l’acqua

mercoledì 16 Luglio 2014

Oggi comincia Questa è l’acqua, il festival sonoro della letteratura che ci sarà a Reggio Emilia da oggi a sabato prossimo, e io non so cosa succederà, ma credo che quello che succederà dipenderà dalla qualità dei silenzi.
Che è una cosa che mi è venuta in mente una volta che son stato a Roma a sentire tre ministri che presentavano il decreto sicurezza, e c’erano una cinquantina di giornalisti e di operatori televisivi, tra cui anche io, che li ascoltavamo, e dopo dieci secondi che questi cominciavano il loro discorso, non li ascoltava più nessuno, e faceva impressione, che delle persone che avrebbero dovuto essere potenti, usassero delle parole così deboli, così poco interessanti, così gergali, così insensate, così involontariamente comiche, in un certo senso.
Mi ricordo un operatore televisivo, che aveva i capelli lunghi, due o tre orecchini, una maglietta di Vasco Rossi e un tatuaggio con Romolo e Remo che prendono il latte dalla lupa, che quando uno dei tre ministri ha finito uno di questi discorsi, il più lungo, dei tre, quell’operatore televisivo ha detto, piano: «Ooh, là»; e noi, che eravam lì, abbiam riso tutti, ma piano, tra i denti, che i ministri, poveretti, non se ne avessero a male.
E io, mi ricordo, mi era venuto da paragonare questi discorsi che avevo sentito e la mancanza di attenzione che li aveva circondati con l’attenzione, la cura, la capacità di costruire dei silenzi profondi, attenti, che avevo sentito intorno ai discorsi belli che mi era capitato di sentire fare da degli scrittori. Perché a sentire leggere delle cose belle, quando son lette da della gente brava, intorno si crea un’attenzione che sembra che cambi lo spazio, sembra che cambi la natura fisica del posto in cui ci si trova, allora io, se devo dire cosa mi aspetto da questo festival sonoro della letteratura, mi aspetto dei bei silenzi, mi vien da pensare.

Al supermercato

domenica 13 Luglio 2014

– La letteratura – e in particolare il processo di lettura – per molti è un momento di intimità tra scrittore e lettore: perché sente l’esigenza di sostituire il lettore con un ascoltatore e trasformarlo così in “pubblico”?

Alla fine degli anni novanta un mio amico mi parlava benissimo di Antonio Delfini, uno scrittore di Modena che non conoscevo, e avevo cercato un suo libro e avevo trovato Il ricordo della Basca e avevo provato a leggerlo e non mi era piaciuto; mi sembrava, non so come dire, lamentoso, il contrario di quello di cui mi sembrava di aver bisogno allora. Qualche mese dopo avevo sentito Gianni Celati che leggeva ad alta voce l’introduzione del Ricordo della Basca, proprio il pezzo che avevo provato a leggere io, e l’avevo trovato bellissimo, con una musica che io non ero stato capace di riprodurre nella mia testa e un incanto ipotetico che era tutt’altro che lamentoso. E ero tornato a casa e avevo preso Il ricordo della Basca e l’avevo riletto tutto con quella voce lì che mi aveva fatto scoprire Celati. E mi viene da dire che, per me, l’esperienza dell’ascolto di un testo letterario non sostituisce l’esperienza della lettura, l’arricchisce. Io non credo che chi verrà al festival poi tornerà a casa pensando “Ve’, oggi ho sentito leggere ad alta voce, non devo leggere niente”, credo, che, forse, succederà il contrario.

– Dal dialetto di Benati e Baldini alle storie visuali di Gipi, passando per la “polifonia della parola” dei Nuovi Bogoncelli e il duetto tra Lucarelli e le mondine di Novi: qual è la “sostanza” comune di queste voci?

Daniil Charms, che è l’autore che verrà letto dai Nuovi Bogoncelli, diceva che lui voleva che quando scriveva un verso, quel verso fosse così duro che a buttarlo contro la finestra si rompesse la finestra. Ecco io, non so cosa succederà, dal 16 al 19 luglio, a Reggio Emilia, ma credo che sia possibile che si rompa qualche finestra.

– Perché ha deciso di dare al festival il nome del discorso di David Foster Wallace?

Il discorso intitolato Questa è l’acqua è un esempio meraviglioso di letteratura ad alta voce, è un discorso comico e commovente che mette in scena delle situazioni, come una fila al supermercato, che tutti abbiamo incontrato e incontriamo nella nostra vita; Wallace, da quel materiale lì, tira fuori una cosa che poi, quando trovo una fila al supermercato, a me vien sempre in mente quel discorso di Wallace.

– “Imparare a pensare – scriveva Wallace nel suo discorso – di fatto significa esercitare un controllo su come e cosa pensare. Significa avere quel minimo di consapevolezza che permette di scegliere a cosa prestare attenzione e di scegliere come attribuire un significato all’esperienza”. In un mondo in cui siamo bombardati di informazioni, stimoli, disturbi, storie e prodotti culturali, perché “scegliere” la narrazione e il rapporto/incontro diretto con gli autori o i lettori?

Ogni tanto mi capita che mi sottomettano degli appelli a favore della letteratura, io non li firmo quasi mai, perché mi sembra che la letteratura sia talmente potente, mi sembra che abbia una forza paragonabile alla forza di gravità e mi chiedo chi sono io, per fare un appello a favore della forza di gravità. Allo stesso modo mi sembra che se verrà qualcuno, a Reggio Emilia, al festival sonoro della letteratura, quelli che verranno non hanno bisogno che io gli dica i motivi per cui devon venire, li sanno benissimo da soli.

– Il Festival nasce come supporto per la realizzazione di un Archivio sonoro della letteratura, che lei e Cavazzoni vorreste/avreste voluto realizzare. Il progetto esiste ancora?

Sì.

[Questa intervista a Daniele Valisena dovrebbe essere uscita oggi sulla Gazzetta di Reggio]

What the hell is

venerdì 4 Luglio 2014

questa è l'acqua

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Un discorso da organizzatore

venerdì 4 Luglio 2014

Mi hanno avvisato ieri che tra due settimane, il 16 luglio, quando comincerà il festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua, dovrò salire sul palco, all’inizio, per fare un piccolo discorso per spiegare cos’è il festival, perché l’abbiamo fatto, chi partecipa che son quelle cose che io, quando vado a vedere le cose, quando salgon sul palco gli organizzatori di solito penso Che due maroni, e allora non so come sarà, andare sul palco consapevole del fatto che il mio intervento susciterà una discreta raffica di Che due maroni.
Allora ho pensato che la cosa migliore che posso fare è andare sul palco e dire Buongiorno, io mi chiamo Paolo Nori mi hanno chiesto di fare un piccolo discorso per spiegare cos’è questo festival, perché l’abbiamo fatto, chi è che interviene, che son quelle cose che io, quando vado a vedere le cose, quando salgon sul palco gli organizzatori di solito penso Che due maroni, e allora devo dire è abbastanza strano, salire sul palco consapevole del fatto che il mio intervento susciterà una discreta raffica di Che due maroni.
Ecco. Potrei cominciare così. Son tornato a Casalecchio adesso da Viareggio, ieri sera abbiam parlato di Oblomov a Ronchi, è stato molto bello, secondo me. Buongiorno.

Questa è l’acqua

giovedì 19 Giugno 2014

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