Storia della solitudine

sabato 21 Marzo 2020

Si smorzano le voci degli uccelli.
La luna si mette in posa per la foto.
Luccicano le umide guance delle vie.
Il vento porta il profumo di campi verdi.
Lontano, in alto, un piccolo aeroplano
gioca come un delfino.

[Adam Zagajewski, Storia della solitudine, in Dalla vita degli oggetti, a cura di Krystyna Jaworska, Milano, Adelphi 2012, p. 105]

Questo ha fatto

martedì 17 Marzo 2020

Il mondo non è più com’era
un tempo, quando regnavano sovrani abat-jour, fox-trot,
e la paura, insieme a sottovesti e ad arguzie salaci a volontà.
Chi avrebbe mai pensato
che la gomma del tempo li avrebbe cancellati
come sgorbi a matita sulla carta? Certo nessuno.
Eppure il tempo con il suo frusciare
proprio questo ha fatto. Vallo a rimproverare.

[Iosif Brodskij, Fin de siècle, in E così via, traduzione di Anna Raffetto, Milano, Adelphi 2017, p. 103]

Aut Aut

sabato 7 Marzo 2020

auden, shorts

L’uomo, o si innamora
di Qualcuno, o di Qualcosa,
o si ammala.

[W. H. Auden, Shorts, Milano, Adelphi 2009 (4), p. 98]

Niente di speciale

martedì 3 Marzo 2020

A.M.B. Potrebbe descriverci la sua filosofia di vita?
I.B. Non è una filosofia di vita, è solo una serie di espedienti. Se dovessi definirla una filosofia, allora direi che è una filosofia della sopportazione. È molto semplice. Quando sei in una brutta situazione, hai due modi di affrontarla: mollare tutto o cercare di resistere. Io cerco di resistere il più a lungo possibile. Ecco, la mia filosofia è questa: tutto qui, niente di speciale.

[Anne-Marie Brumm, La musa in esilio, conversazione con il poeta russo Iosif Brodskij, in Iosif Brodskij, Conversazioni, a cura di Cynthia L. Haven, traduzione di Matteo Campagnoli, Milano, Adelphi 2015, p. 51]

Molte cose

domenica 16 Febbraio 2020

Molte cose della nostra storia passata possono essere spiegate dal fatto che un russo, cioè Pietro il Grande, ha cercato di fare di noi dei tedeschi, e una tedesca, cioè Caterina la Grande, ha cercato di fare di noi dei russi. (Vjazemskij)

[Serena Vitale, Il bottone di Puškin, Milano, Adelphi 2000, p. 134]

Bologna (secondo Muratov)

venerdì 13 Dicembre 2019

Questa città, dove da secoli la vita scorre in modo accogliente e gradevole, non ha avuto in sorte di compiere alcunché di grande. Bologna non ha mai attinto i culmini della creazione artistica, non ha dato all’Italia un genio, un santo o un eroe. Si è tentati di credere che i campi fecondi e i grassi pascoli dai quali la città è circondata abbiano impedito all’immaginazione di artisti e poeti di prendere il volo.

[Pavel Muratov, Immagini dell’Italia, traduzione di Alessandro Romano, Milano, Adelphi 2019, p. 179]

Nessuno, da niente

mercoledì 27 Novembre 2019

Nessuno è al riparo da niente, si sa, o gli architetti non vivrebbero in case discutibili, e gli psicologi non capeggerebbero famiglie disfunzionali. Così può capitare che chi di mestiere traffica coi libri mantenga viva la convinzione più ingenua e pericolosa, quella che irriderebbe sentendola esprimere da chiunque altro: che la scrittura abbia una valenza terapeutica, che raccontare un vizio una volta per tutte sia il modo migliore per lasciarselo alle spalle e girare pagina.
Non è vero, naturalmente.

[Matteo Codignola, Vite brevi di tennisti eminenti, Milano, Adelphi 2018, p. 21]

La statua del dolore

domenica 13 Ottobre 2019

Lidija Čukovskaja, Incontri con Anna Achmatova.

Nel 1940 ormai non scrivevo quasi più nulla i me, e sempre più spesso scrivevo di Anna Andreevna. Ed ero portata a farlo perché lei stessa, le sue parole, le sue azioni, la sua testa, le sue spalle e i gesti delle sue mani possedevano la perfezione che di solito in questo mondo appartiene soltanto alle grandi opere d’arte. Il destino della Achmatova, – qualcosa di più grande della sua stessa personalità – stava allora scolpendo, sotto i miei occhi, da quella donna famosa e abbandonata, forte e indifesa, la statua del dolore, della solitudine, della superbia e del coraggio. Le vecchie poesie della Achmotova le sapevo a memoria fin da bambina, ma quelle nuove, insieme al gesto delle mani che bruciavano il foglietto nel posacenere, insieme al profilo dal naso aquilino disegnato con precisione da un’ombra azzurra sulla bianca parete di un carcere di transito, entravano ora nella mia vita con la stessa irrevocabile naturalezza con cui già da tempo erano entrati i ponti di Leningrado, Sant’Isacco, il Giardino d’Estate o i Lungoneva.

[Lidija Čukovskaja, Incontri con Anna Achmatova. 1938-1941, traduzione di Giovanna Moracci, Milano, Adelphi 1990, p. 21]

Un commento banale

venerdì 11 Ottobre 2019

Mi permetterò un commento banale: è curioso come gli uomini, che abitano per così breve tempo un mondo estraneo e crudele, si affannino a infliggersi tanta infelicità.

[W. Somerset Maugham, Una donna di mondo e altri racconti, traduzione di Simona Sollai, Milano, Adelphi 2017, p. 77]

Ah

mercoledì 9 Ottobre 2019

«Ah, come mi piacciono i bei gialli» disse Mrs Bulfinch. «Datemi una gran dama tutta ingioiellata, in abito da sera, sdraiata sul pavimento della biblioteca con un pugnale nel cuore».

[W. Somerset Maugham, Una donna di mondo e altri racconti, traduzione di Simona Sollai, Milano, Adelphi 2017, p. 45]