Senza polemica
Ero in un bar a Modena, seduto fuori, tra le quattro e le cinque del pomeriggio, è passato uno, ha detto, a un tavolo di persone sedute fuori anche loro: «Lo dico senza alcun intento polemico: io vado a lavorare».
Ero in un bar a Modena, seduto fuori, tra le quattro e le cinque del pomeriggio, è passato uno, ha detto, a un tavolo di persone sedute fuori anche loro: «Lo dico senza alcun intento polemico: io vado a lavorare».
Un uomo libero, quando è sconfitto, non dà la colpa a nessuno.
Iosif Brodskij.
Stasera a Modena
A me piacciono due cose che fanno piangere, la letteratura russa e le partite del Parma. Dopoomani, a Faenza, con Matteo Caccia, parlo della letteratura russa. Dopo corro al Tardini a vedere la partita del Parma.
Ero su un treno Italo, mi sono collegato al loro wifi, dovevo comprare un biglietto di Trenitalia, non me lo faceva comprare. Diceva che il sito aveva dei problemi tecnici o qualcosa del genere. Mi sono scollegato dal wifi di Italo, mi sono collegato col mio telefono, il sito funzionava benissimo, ho fatto 7 biglietti tutti di Trenitalia. Una soddisfazione.
Mi è successo due volte, nel 1999 e nel 2013, che si è sparsa la voce che ero morto. Non ero, morto, ma la voce si è sparsa così tanto, la seconda volta, che è stato il momento che ho raggiunto la mia massima notorietà, fino ad allora. La cosa più significativa che avevo fatto, nella mia vita, era stato morire.
[Stanotte, un minuto dopo mezzanotte, su RaiPlay Sound esce il podcast che abbiamo fatto con Chora Media; domani lo presentiamo a Milano e domattina ne parlo con Daria Bignardi a Ora Daria, alle 10]
Un treno tutto per me (a andare a Parma a provare La libertà. Primo episodio).
A cosa servono i russi.
Che bella domanda.
A me piacciono, le domande.
[Mercoledì 27 settembre, alla biblioteca civica di Biella, alle 18 e 30, costa 5 euro]
5 / Catanzaro – Parma
Domenica 17 settembre 2023
Stadio Nicola Ceravolo
Ore 16 e 15
Eravamo primi in classifica tutti e due, noi e il Catanzaro.
Il Catanzaro dicevano che era più di un anno che non perdeva una partita.
L’arbitro era Aureliano da Bologna, e dicevano che, con Aureliano, il Parma non aveva mai vinto.
Il Catanzaro, dicevano, era una squadra che giocava e al Parma, dicevano, le squadre che giocano piacciono.
Io, nella mia cucina, avevo l’impressione, i primi venti minuti, che il Catanzaro giocava un po’ troppo.
Cioè giocare va bene, ma giocare così tanto a me non mi piace, pensavo.
Dopo, prima azione nostra, Bonny arriva alla linea di fondo, la mette in mezzo rasoterra, Man, gol.
Bellissimo gol.
Dopo, seconda azione nostra, atterrano Bonny, rigore per noi.
Tira Benedyczak rasoterra: gol.
2 a 0 per noi.
Dopo, attacchiamo noi, Coulibaly sulla destra, mette una palla in mezzo rasoterra, arriva Benedyczak: gol.
3 a 0.
Fine primo tempo.
Lì, mi metto a lavare i piatti e penso a una partita di tre anni fa, in serie A, che noi, a Cagliari, vincevamo 3 a 1 a venti minuti dalla fine, abbiamo perso 4 a 3.
Gli ultimi due gol li abbiamo presi che io lavavo i piatti, mi ricordo. Mi faceva troppo male guardare la partita mi ero messo a lavare i piatti la sentivo nelle cuffie.
Sono quasi sicuro che anche questa finisce 3 a 3.
Si sta malissimo, in certe occasioni, a seguire il calcio.
Dopo, comincia il secondo tempo, la prima azione, Sohm la mette in mezzo rasoterra, arriva Partipilo, gol.
4 a 0 per noi.
Dopo ne facciamo anche un altro, con Čolak, appena entrato, 5 a 0. Gliela passa Di Chiara rasoterra, lui se la passa da un piede all’altro, tira rasoterra e fa il 5 a 0.
Sul 5 a 0 ero un po’ più tranquillo.
State bene.
Quando sarò morto dovete cercare il mio testamento qui presente dietro all’armadio. Se non lo cercate dietro all’armadio non lo trovate, e allora è inutile che lo cercate.
[Il 28 settembre, a Torino, alle 21, al Teatro Gobetti, leggo dal repertorio di testamenti Essendo capace di intendere e di volere, di Salvatore de Matteis, al clarinetto Mirco Ghirardini]