Scuola elementare.

Apocatàstasi

mercoledì 26 Febbraio 2025

calligrafia

Secondo Walter Benjamin «Ci sono pochi narratori che abbiano mostrato, come Leskov, un’affinità così profonda con lo spirito della favola». E questo spirito, secondo Benjamin, ha a che fare con la dogmatica della chiesa greco-ortodossa.
«Una parte importante, in questa dogmatica, è svolta, com’è noto, dalle teorie di Origène, respinte dalla chiesa romana, sull’apocatàstasi: l’ingresso di tutte le anime in Paradiso: Leskov era molto influenzato da Origène. In armonia con la fede popolare russa, egli interpretava la risurrezione (più che come una trasfigurazione) come la liberazione da un incantesimo».
Cioè Leskóv, nei suoi racconti, immagina un mondo dove van tutti in paradiso, cioè un paradiso che non sembra neanche un paradiso.

Stasera, alle 18 e 30: clic

Sposati

martedì 25 Febbraio 2025

Sposati, te ne pentirai; non sposarti, te ne pentirai anche; sposati o non sposarti, ti pentirai d’entrambe le cose; o che ti sposi o che non ti sposi, ti penti d’entrambe le cose.

SØREN KIERKEGAARD

[Oggi è uscita anche l’edizione negli Oscar degli Scarti, mi sembra]

A cosa servono

martedì 25 Febbraio 2025

A cosa serve la letteratura russa? Ecco la domanda a cui lo scrittore Paolo Nori cerca di rispondere in questo nuovo podcast, prodotto da Chora Media, disponibile da oggi in anteprima esclusiva per i clienti TIM sull’app MyTIM.

Un’esplorazione che attraversa il tempo e lo spazio: dalle strade di Pietroburgo, che ospitano le case dei più celebri autori russi, alla provincia di Parma, dove Nori è cresciuto e ha cominciato a leggerli, fino alle storie e alle parole degli autori stessi, alla Divina Commedia, e alle testimonianze di altre persone cui la letteratura russa ha cambiato per sempre la vita e di qualcuno a cui non l’ha cambiata e non la cambierà.

Gli episodi di “A cosa servono i russi” usciranno su tutte le principali piattaforme audio gratuite martedì 11 marzo.

[Oggi esce anche, per il clienti Tim, un nuovo podcast che si intitola A cosa servono i russi (dall’11 marzo su tutte le piattaforme)]

Trecentoquaranta

martedì 25 Febbraio 2025

Noi, mi ha detto il responsabile della cultura della Gazzetta di Parma, a noi ci interessa se vuoi collaborare con la pagina della cultura della Gazzetta di Parma tre pezzi al mese puoi scrivere quello che vuoi, pertanto, mi ha detto.
Certo, mi ha detto, devi considerare che scrivi su un giornale con una proprietà precisa e identificata, anche se scrivendo nella pagina della cultura sarai abbastanza libero, mi ha detto, potrai godere di una libertà a trecentoquaranta gradi.
A trecentoquaranta gradi, gli ho detto io.
A trecentoquaranta, mi ha detto lui.
Che non è trecentosessanta, mi ha detto, però, piuttosto che niente, come dicono a Parma, è meglio piuttosto, mi ha detto.

[Esce oggi l’Oscar Mondadori di Si chiama Francesca, questo romanzo]

Essere bravi

lunedì 24 Febbraio 2025

Nella sesta uscita di State bene c’è la cosa più intelligente che ho fatto in Russia e nella mia, come dire, vita.

Clic

Poco

domenica 23 Febbraio 2025

Poco, mi serve, una crosta di pane, un ditale di latte, e questo cielo, e queste nuvole.

V. Chlebnikov

[Oggi, a Udine, Pietroburgo e le avanguardie (foto di @claudiosforza_photography)]

State bene

domenica 23 Febbraio 2025

Parma – Bologna
Stadio Ennio Tardini
Ore 15:00

Lavoravo, non l’ho potuta vedere. L’ho rivista poi quando sono tornato a casa. Mi è piaciuta.

Il resto è qui Clic

Gonfia

venerdì 21 Febbraio 2025

Dalla mia testa come uva matura
gocciola il folle vino delle chiome…

Voglio essere una gialla velatura
gonfia verso un paese senza nome.

[Io, in una vita precedente, devo essere stato proprio bravo, se in questa vita mi pagano per occuparmi di queste cose (la traduzione è di Renato Poggioli)]

La lavatrice

giovedì 20 Febbraio 2025

Quello che trovate qua sotto è il discorso che dovevo fare il giorno che ho fatto l’incidente del 2013, quello che poi si è diffusa la voce che ero morto.
Contiene poche cose inedite, un po’ di cose che avevo pubblicato prima del 2013, un po’ di cose che ho pubblicato dopo. Si intitola La lavatrice, e il sottotitolo è Discorso sulle donne, ho aggiunto due parole alla fine.
Clic

Lo sapevo

mercoledì 19 Febbraio 2025

Una volta ho fatto un’intervista per un settimanale, a un certo punto l’intervistatrice ha fatto un bel respiro, dopo poi mi ha fatto una domanda che si sentiva, da quel respiro che aveva fatto, che quella era la domanda chiave di tutta l’intervista. La domanda su cui si fondava tutta la nostra chiacchierata di un’ora e mezzo. La pietra angolare della nostra simpatica conversazione.

Che ha respirato, la giornalista, poi mi ha chiesto Ma lei… lei cosa sente quando scrive? La radio, gli ho detto. Ma no, mi ha detto lei. Dentro, mi ha detto. Ecco, ho pensato, lo sapevo che non ero capace.

Cosa mi è saltato in mente a me di mettermi a scrivere, ho pensato io l’altro giorno intanto che scendevo dall’autobus mi dirigevo verso i sotterranei della Gazzetta di Parma con in testa una gran confusione.

[Oggi finisco di registrare l’audiolibro di Si chiama Francesca, questo romanzo]