Vite dei filosofi

sabato 30 Giugno 2012

Spesso nell’indagine il suo conversare assumeva un tono piuttosto veemente: allora i suoi interlocutori lo colpivano con pugni e gli strappavano i capelli; nella maggior parte dei casi era disprezzato e deriso ma tutto sopportava con animo rassegnato. A tal punto che una volta, sopportando i calci che aveva ricevuto da un tale, a chi si meravigliava del suo atteggiamento paziente rispose: «Se mi avesse preso a calci un asino, l’avrei forse condotto in giudizio?» Così tramanda Demetrio.

[Diogene Laerzio, Socrate, in Vite dei filosofi, a cura di Marcello Gigante, Bari, Laterza 2010, pp. 55-56]