Vita e opere

giovedì 7 Maggio 2009

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Vita e opere dello Pseudo-Venantius

Lo Pseudo-Venantius è l’autore più sconosciuto della tarda antichità. Il secolo che l’ha visto nascere è incerto, il suo borgo natale è stato raso al suolo, della sua vita non si sa niente e le sue opere, di cui non si conosce affatto il contenuto, non hanno mai interessato anima viva. Nessuno, del resto, si è mai dato la minima pena di conservarle. Gli autori medievali che lo citano si confondono sempre con qualcun altro che ha un nome che gli somiglia e gli fanno dire cose che molto probabilmente non avrebbe mai detto neanche per sbaglio. I pochi frammenti che gli si potrebbero assegnare sono stati per secoli attribuiti a quegli altri autori che hanno un nome che gli somiglia e gli studiosi di quegli altri autori non intendono cedere una virgola allo Pseudo-Venantius. Di lui non si sa cosa pensava, non si sa cosa voleva, non si sa se era felice o infelice, laico o chierico, scapolo o ammogliato, se era di tendenze suicide o se aveva un motivo qualsiasi per stare al mondo. Pare che dopo qualche giorno passato senza vederlo non lo riconoscessero nemmeno gli amici. L’unica testimonianza certa rimasta di lui è che una volta suo padre, incontrandolo sulle scale di casa, gli chiese: “E tu chi sei?”

[L’accalappiacani numero 3, cit., pag. 79]