Una volta mi hanno scambiato per il comandante in capo

martedì 2 Luglio 2013

gogol', il revisore

 

 

 

CHLESTAKOV: Non badate al grado, vi prego di sedervi.

[il podestà e tutti gli altri si siedono]

Non amo i convenevoli. Al contrario, cerco persino sempre di passare inosservato. Ma non ci si può proprio nascondere, proprio non si può! Non appena vado da qualche parte, subito cominciano a dire: «Ecco – fanno – che viene Ivan Aleksandrovič!» Una volta mi hanno scambiato persino per il comandante in capo: i soldati sono balzati fuori dal corpo di guardia a fare il presentatarm. Dopo, ormai, un ufficiale mio buon conoscente mi ha detto: «Eh sì, mio caro, ti avevano proprio scambiato per il comandante in capo».

ANNA ANDREEVNA: Ma senti un po’!

CHLESTAKOV: Mi conoscono ormai ovunque. Ho fatto conoscenza con delle attrici carine. E ho scritto anche vari vaudevilles… Mi incontro spesso con dei letterati. Con Puškin sono in confidenza. Mi è capitato spesso di dirgli: «E allora, caro Puškin, come va?». «Ma, così, mio caro – risponde – come sempre…». È un gran originale.

ANNA ANDREEVNA: Quindi, lei scrive anche? Che bello deve essere fare lo scrittore! Lei, certamente, pubblica anche sulle riviste?

CHLESTAKOV: Certo, pubblico anche sulle riviste. Del resto molte opere sono mie: Le nozze di Figaro, Robert le Diable, Norma. Non mi ricordo neppure i titoli. Ed è successo tutto per caso: io non volevo scrivere, ma la direzione del teatro mi fa: «Per favore, amico mio, scrivi qualcosa». E E dentro di me penso: «E perché no, amico, ci si può provare!» Pare che io abbia scritto tutto in una sola sera, ho sbalordito tutti. Ho un’incredibile facilità di pensiero.

[Nikolaj Gogol’, Il revisore, a cura di Emilia Magnanini, Venezia, Marsilio 1990, p. 155]