Una quarta

mercoledì 9 Febbraio 2011

“Certo che, se non avessi fatto lo scrittore, avrei potuto diventare giardiniere”, confidò Anton Pavlovič Čechov a un amico. (…) Un Čechov giardiniere si sarebbe trovato agli antipodi della vita brillante dello scrittore famoso e acclamato. Il giardiniere vive ai margini della mondanità, limitandosi a curare lo scenario dove altri reciteranno la loro parte. Umile nel senso letterale del termine, si applica giorno dopo giorno a un silenzioso corpo a corpo con la terra, in paziente contatto con la natura, in questa intimità trovando, talvolta, la sua beatitudine. (…) Il religioso e il giardiniere sono le due facce di ora et labora: una postura contemplativa, un modo di essere che predispone ad avvertire, senza schermo di distrazioni, in nudità interiore assoluta, insieme alla desolazione, la sconvolgente bellezza del mondo.
PIA PERA

[Anton Čechov, Tre racconti, a cura d PIa Pera, Roma, Voland 2011, 80 pagine, 8 euro]