Una lettera
Caro Aleksandr Ivanovič,
ho sentito che accumuli soldi e che ne hai già accumulati trentacinquemila. Per cosa? Che senso ha accumulare soldi? Perché non dividere quelli che hai con coloro che letteralmente non hanno nemmeno un paio di braghe? Del resto, cosa sono, questi soldi? Io ho studiato la questione. Ho delle fotografie dei più diffusi simboli monetari: da un rublo, da tre, da quattro, e persino da cinque rubli di valore. Ho sentito di simboli monetari che contengono in sé in una volta fino a trenta rubli! Ma metterli da parte, cosa sono io, un collezionista? Io ho sempre disprezzato i collezionisti, che raccolgono francobolli, penne, bottoncini, cipolline, eccetera. Sono persone stupide, ottuse e superstiziose. So, per esempio, che i cosiddetti «numismatici» sono coloro che accumulano i soldi, hanno la superstiziosa abitudine di conservarli prova a dire dove. Non in un cassetto, non in una scatoletta ma… dentro i libri! Ti piace, questa cosa? Pensa che si potrebbero prendere i soldi, andare in un negozio e cambiarli, diciamo, con una minestra (è un alimento), o con una salsa di cefalo (anche questa è una specie d’alimento).
No, Aleksandr Ivanovič, tu che sei quasi una persona sveglia come me, accumuli i soldi e non li cambi in altre cose di genere diverso. Scusa, caro Aleksandr Ivanovič, ma questo non è intelligente. Ti sei proprio un po’ instupidito, a vivere in quella provincia. Che non ci dev’essere quasi nessuno con cui parlare. Ti mando il mio ritratto, perché tu possa avere almeno davanti a te un volto sveglio, sviluppato, intelligente e bellissimo.
Il tuo amico Daniil Charms
[Daniil Charms, Disastri, pp. 144-145, l’immagine dell’originale viene da un tweet di Tim Kostin]