Una domanda

mercoledì 26 Novembre 2014

Ieri sono stato nella classe della Battaglia a fare il secondo incontro della scuola elementare di scrittura emiliana alle elementari e ho detto, tra le altre cose, che la  lingua conserva, per secoli, testimonianza di quel che è successo, e che per esempio il fatto che a Bologna per dire sì si dica oi è segno di una parentela con la langue d’oil, che è quella da cui viene il francese, dove sì si dice oui, e che di questa langue  d’oil parlava Dante nel Trecento e uno dei compagni di classe della Battaglia mi ha chiesto «Ma Dante, quello che ha scritto la Divina Commedia, ma perché l’ha chiamata Commedia, che non fa ridere?» e io non ho saputo cosa rispondere mi preparo meglio rispondo per bene martedì prossimo che ci ritorno e sono curioso di vedere i disegni che hanno fatto che gli ho dato da disegnare il ritratto di quel tipo qua:

C’era un uomo rosso di capelli, che non aveva occhi né orecchie. Non aveva nemmeno i capelli, tanto che lo dicevano rosso convenzionalmente. Parlare non poteva, dato che non aveva la bocca. Nemmeno il naso aveva. Non aveva neppure le mani e i piedi. E il ventre non aveva e la schiena non aveva e la spina dorsale non aveva, né aveva viscere di nessun tipo. Non c’era niente. Quindi non si capisce di chi si tratti. Meglio che di lui non parliamo più.

(tratto da: Daniil Charms, Disastri)