Un titolo

martedì 22 Maggio 2012

Qualcuno mi aveva detto che il libro Falene, di Eugenio Baroncelli (237 vite quasi perfette) era da leggere e stasera, alla libreria modo infoshop, l’ho visto, l’ho preso in mano, l’ho aperto a caso e ho visto un titolo A Baden Baden, a Baden Baden! che mi ha fatto venire in mente il modo in cui Daniil Charms parlava di Turgenev in tre delle sue scene dalla vita di Puškin e di Tolstoj, queste:

4.
Turgenev, voleva essere coraggioso come Lermontov, è andato a comprare una sciabola. Puškin, passava vicino al negozio, l’ha visto dalla finestra. Allora s’è messo a gridare, apposta: – Guarda ve’, Gogol’ – (ma con lui Gogol’ non c’era). – Guarda ve’, c’è Turgenev che compra una sciabola. Compriamo un fucile, io e te –. Turgenev, s’è spaventato, quella stessa notte è partito per Baden-Baden.

8.
Puškin, non è che fosse pigro, era un po’ un posapiano. Turgenev, sembrava avesse il ballo di San Vito, era sempre vittima del bisogno di una qualche attività. Puškin delle volte se ne approfittava. Succedeva che era steso sul divano, entrava Turgenev, Puškin gli diceva Ivan Sergeevič, non per convenienza ma per benevolenza, non andreste a prendermi una birra? E poi tranquillo si riaddormentava. Sapeva, che non c’era il caso che Turgenev tornasse. Che lui, delle volte correva a firmare una petizione, delle volte a un raduno di nichilisti, delle volte a un funerale civile. Oppure delle volte prendeva paura di qualcosa, partiva per Baden-Baden. Di restar senza birra Puškin non aveva paura. Grazie a dio, c’erano i servi della gleba. C’era, qualcuno da mandare.

5.
Lev Tolstoj e F.M. Dostoevskij avevan scommesso su chi tra loro avrebbe scritto il romanzo più bello. A far da giudice avevano chiamato Turgenev. Tolstoj era corso a casa, si era chiuso nello studio e aveva cominciato a scrivere. Di bambini, naturalmente (li amava molto). Dostoevskij invece è a casa sua che pensa: Turgenev è uno pauroso. Adesso è a casa sua e pensa: Dostoevskij è uno nervoso. Se dico che il suo romanzo è il più brutto, è capace di ammazzarmi, perfino. Cosa mi sforzo a fare? (questo lo pensa Dostoevskij). Il romanzo lo scrivo male, apposta, la grana me la becco comunque (avevan scommesso cento rubli). Nello stesso momento Turgenev è a casa sua e pensa: Dostoevskij è uno nervoso. Se dico che il suo romanzo è il più brutto, è capace di ammazzarmi, perfino. D’altra parte Tostoj è un conte. Anche con lui è meglio evitare polemiche. Ma che vadano… E quella stessa notte, di nascosto, è partito per Baden-Baden.

La biografia che c’è in Falene (pagg. 255-256), quella che si intitola A Baden Baden, a Baden Baden! è questa qua:

È un’anima mite in un corpo da lottatore. È gentile, come quei musici di una volta che nei suoi romanzi intonano le loro rapsodie fino a tardi nelle notti estive, ma vorrebbe essere audace come gli eroi e coraggioso come Lermontov. Un giorno, entra in un negozio scintillante di lame e chiede di comprare una sciabola. Bello e sfrontato, Puškin, che passa di lì per caso, lo vede attraverso la vetrina e si mette a gridare: «Guarda un po’, c’è Ivan Sergeevič che si compra una sciabola. Compriamo piuttosto un fucile, tu e io!». Lui è così spaventato che quella stessa notte parte per Baden Baden. Un giorno, Tolstoj e Dostoevskij, che hanno scommesso cento rubli su chi dei due scriverà il romanzo più bello, a far da giudice chiamano lui. Tolstoj corre a casa, si chiude nello studio e comincia a scrivere (di bambini, naturalmente). Anche Dostoevskij corre a casa, ma invece che a scrivere (di demoni, naturalmente, e nei Demoni, nel fatuo romanziere Karamzinov, avrebbe ritratto giusto lui) si mette a pensare. Pensa: «Quello è un pavido, che in questo momento sta pensando: Dostoevskij è un fascio di nervi; se boccio il suo romanzo, è capace di ammazzarmi». Pensa: «Butto giù un romanzetto da niente e mi becco la grana comunque». Pressapoco in quei momenti, lui è a casa che pensa: «Dostoevkij è un tipo nervoso. Se boccio il suo romanzo è capace di ammazzarmi. E Tolstoj? Se boccio il romanzo suo, magari non mi ammazza, ma è pur sempre un conte. Meglio evitare guai anche con lui». Quella sera corre in gran segreto alla stazione Bielorussia e prende il primo treno per Baden Baden. Scappò, con la geniale e spavalda Russia che gli sferragliava accanto nelle sospirate tenebre della notte.