Un dialogo

domenica 14 Agosto 2011

– Mi racconti qualcosa, Ivan Alekseevič! – aveva detto.
– Abbiamo già parlato di tutto, Il’ja Il’ič, non c’è niente, da raccontare.
– Come niente? Lei vede della gente: non c’è nessuna novità? Legge i giornali, no?
– Sì, ve’, qualche volta li leggo, o se no li leggon degli altri, ne parlano, e io ascolto. Ieri per esempio, da Aleksej Spiridonyč, suo figlio, uno studente, ha letto ad alta voce…
– Cos’ha letto?
– Degli inglesi, che hanno mandato dei fucili e della polvere a qualcuno. Aleksej Spiridonyč ha detto che ci sarà la guerra.
– A chi li hanno mandati?
– In Spagna, o in India, non mi ricordo. Il console però era molto poco contento.
– Che console? – chiese Oblomov.
– È quello, che non mi ricordo, – disse Alekseev alzando il naso verso il soffitto e sforzandosi di ricordare.
– Con chi ci sarà la guerra?
– Con il pascià turco, credo.

[Oblomov, quarta parte, domani finiamo]