Un altro pezzetto ancora

venerdì 14 Ottobre 2011

[Del discorso sui libri da conservare]

Qualche anno fa ho anche fatto un elenco che si intitolava Libri che ho comprato solo per il titolo, e che poi, mi vien da pensare adesso, lo uso soltanto quando vado nelle biblioteche di Bologna, questa è la seconda volta che lo uso, e tutte e due le volte in una biblioteca di Bologna, e è un elenco, e si intitola Libri che ho comperato per il titolo, adesso non lo leggo tutto, ma comprende, tra gli altri, quei libri qua:

Anna Filiputti, Ipnosi a mappe cerebrali, Le vie di accesso alle forze della mente (non letto)
Corrado Alvaro, L’uomo è forte (cominciato)
Joachim Fest, Hitler, Una biografia (cominciato)
Ludovico De Cesari, Dizionario degli errori e dei dubbi grammaticali (mai consultato)
David Cooper, La morte della famiglia, Il nucleo familiare nella società capitalistica (cominciato)
Fabrizio Fagiolo, L’operaio americano (cominciato)
Aleksj Slapovskij, Kniga dlja tech, kto ne ljubit čitat’ (Libro per quelli che non gli piace leggere) (arrivato a pagina 324)
Pablo Tusset, Il meglio che possa capitare a una brioche (letto)
Saša Sokolov, Škola dlja durakov (Scuola per deficienti) (lette più volte le prime tre pagine)
Adreï Amalrik, L’Union Soviétique survivra-t-elle en 1984? (L’Unione Sovietica esisterà ancora nel 1984?) (arrivato a pagina 121)
Karel Čapek, Racconti da una tasca (letto)
Jean Vautrin, Diciotto tentativi per diventare un santo (letto)
Juz Aleškovskij, Nikolaj Nikolaevič: il donatore di sperma (viaggio illuminato all’interno dell’oscuro letamaio della biologia sovietica) (letto)
Alexandre Zinoviev, Homo sovieticus (letto)
Jaroslav Hasek, La vera storia e il programma originale del Partito del Progresso Moderato nei Limiti della Legge (letto)
Karel Čapek, Racconti dall’altra tasa (letto)
Philip K. Dick, Vita breve e felice di uno scrittore di fantascienza (letto qua e là)
Poesie dei popoli dell’URSS, I siberiani (letto)
John Fante, Aspetta primavera, Bandini! (comperato nel 1990, non conoscevo Fante, avevo una morosa che si chiamava Francesca Bandini)
Joseph O’Connor, Il maschio irlandese in patria e all’estero (arrivato a pagina 41)

Ecco. Io non riesco a spiegarmi bene come mai ho comperato Ipnosi a mappe cerebrali, Le vie di accesso alle forze della mente Non lo so, eppure l’ho comprato, e ce l’ho ancora. Come mai? mi viene da chiedermi, e mi vien da rispondermi che il fatto che ce l’ho ancora, adesso ce l’ho in cantina, da un anno, fino a un anno fa ce l’avevo in casa ogni volta che lo vedevo pensavo a quand’ero giovane che si vede che mi interessava il potere della mente, il fatto che ce l’ho ancora dipende dal fatto che io, buttare via un libro, non ce la faccio, non lo so perché, cioè io i libri, anche quei libri che te vai a leggere nei posti e te li regalano, quei libri fotografici, pesantissimi, non so, io ho il grande libro della città di Sassuolo, in quadricromia, carta patinata, dimensioni 40 per 25, che è dentro una specie di porta-libro in cartone, un libro che peserà due chili e mezzo e che io ero convinto che non avrei mai usato nella mai vita e invece dopo l’ho usato, ho dovuto scrivere una cosa su Sassuolo, ho usato il grande libro della città di Sassuolo, che la scrivevo poi lo stesso, eh?, cioè non era indispensabile, nella mia libreria, il Grande libro della città di Sassuolo, solo che, buttarlo via, oh, a me mi dispiace, adesso magari lo porto in cantina, tiene un sacco di posto, ma buttarlo via, non ce la faccio.