Tutte le domeniche di campionato
Uno stava tutte le domeniche di campionato al secondo anello blu. Portava la maglia di Nicola Berti, numero 18, anche d’inverno, sopra al maglione pesante, la sciarpa nerazzurra intorno alla testa nelle serate più fredde, lo zainetto dei panini sulle spalle e la bandiera con l’asta in una mano.
Appena iniziava la partita, anche lui iniziava ad insultare Alvaro Recoba, senza mai fermarsi fino al 90°, tutte le domeniche, anche quando Recoba non era in campo e neppure in panchina e persino nella stagione in cui Recoba giocò a Venezia e giocò benissimo facendo tanti gol e salvando il Venezia dalla serie B.
Solo Adriano condivideva saltuariamente con Alvaro Recoba il rosario di bestemmie che lui confezionava, ma per Adriano non ci fu mai l’intensità e la partecipazione riservata a Recoba.
Lui guardava la partita in piedi sul seggiolino dell’ultima fila e ad ogni gol dell’Inter si precipitava di corsa giù dalle gradinate, poi correva come un pazzo sventolando la bandiera nerazzurra e continuando ad insultare El Chino Recoba.
Non gli interessava mai chi avesse segnato, perciò esultava sempre allo stesso modo, anche quando era proprio lui, Alvaro Recoba, a segnare. E per qualche anno Recoba di gol ne ha fatti parecchi, alcuni molto belli, dato che il suo piede sinistro era eccezionale. Perciò capitava che certe domeniche qualcuno tra i tifosi del secondo blu si arrabbiasse, ma lui imperterrito continuava con gli insulti, perciò la Sicurezza lo allontanava, portandolo nel settore attiguo.
Lui si piazzava a ridosso della barriera di plexiglas e continuava ad insultare Alvaro Recoba.