Turbolento

mercoledì 5 Ottobre 2011

Popolo turbolento e temibile, popolo che disprezza il villano, odia lo sbirro e massacra la spia dove la trova, quello di Parma. Tutta la città era un teatro continuo: contumelie, gazzarre e tumulti finivano la giornata di questi cittadini pericolosi e fierissimi. Quante volte non abbiamo veduto scoppiare da un nonnulla la ribellione, torme di gente rabbiosa accorrere e fra botte e legnate volare all’aria qualche kepì di questurino. Le cagnare, nella luce verde dell’inverno, si trasformavano in sommosse e in un baleno, fra mille urli e sbatacchiamenti di imposte, la situazione diventava grave.

[Bruno Barilli, Il paese del melodramma, Milano, Adelphi 2000, p. 14]