Troppo amabili

giovedì 15 Dicembre 2016

Sto leggendo un libro che nelle prime tre pagine c’è scritto: D’estate la città s’imperla come la fronte d’un cuoco; l’ansia come una polvere si scioglie nelle belle giornate e scende fin dentro lo smalto dei colori; Il disincanto è più tenace del desiderio o della capacità di crederci e provare; La precarietà si è fatta vestito e fisiologia del carattere; La precarietà è la delusione di una speranza concimata nel cuore di un altro secolo e (su una partita di ping-pong) la non violenza del palleggio era il giusto contrappunto a decine di conversazioni troppo amabili.