Tallinn

sabato 1 Giugno 2013

Ho dormito sia da Bologna a Copenhagen che da Copenhagen a Tallinn, in aereo io dormo, si vede, era un sacco che non prendevo un aereo, me l’ero scordato. E mi sono svegliato che stavamo arrivando e che Tallinn, vista dall’alto, era tutta bagnata e poi non lo so, un’aria sovietica che mi piace moltissimo ma non so se era vera o se c’era per via che volevo io che ci fosse. I negozi, le vetrine enormi, i portoni, imponenti, una mancanza di misura, nell’immaginazione, che l’unione sovietica forse un po’ era così.  E la gente, non tutti, che ai loro bambini gli parlavano in russo, chissà come fanno, a vivere senza avere intorno la lingua che io poi alla sera, una festa dall’ambasciatore irlandese, si parlava in inglese non dicevo niente, sorridevo, tacevo, e appena possibile son tornato a casa, che poi non era una casa, era un albergo che anche quello, le porte, l’ingresso, l’ascensore,  sembrava sovietico, era un albergo dove, nel 1994, avevan dormito anche i Rolling Stone, c’eran le foto.