Stazione di Modena
Sono uscito dal teatro Storchi di Modena, dopo il racconto di Sanguina ancora, c’erano tre ragazze, ho chiesto loro dov’era la stazione, non lo sapevano: è passato il direttore del teatro, l’ho chiesto a lui, me l’ha detto, sono andato, quando sono arrivato in stazione ho ricevuto una mail che mi ricordava l’inizio di un romanzo che ho tradotto tanti anni fa. Diceva: “E poi mi sono diretto verso il centro, perché mi succede sempre così, quando cerco la Ghirlandina, vado sempre a finire alla stazione di Modena. Io, a dire il vero, dovevo proprio andare alla stazione di Modena, non in centro, ma mi son comunque diretto verso il centro, perché volevo, almeno una volta, dare un’occhiata alla Ghirlandina: anche se poi, ho pensato, la Ghirlandina la vedrò neanche pitturata, ma finirò, dritto come un fuso, alla stazione di Modena.
Mi vergogno così tanto che mi viene da piangere. Non è che mi vergogni, naturalmente, perché ieri, poi, alla stazione di Modena non ci son poi finito (è una stupidata, non ci sono finito ieri, ci finirò oggi).” [Grazie a Cecilia, Sara, Silvia (foto di Viktor Baženov)]