Stamattina
Stamattina dovevo uscire presto, andare in un posto, in bicicletta, e essere lì per le otto e mezza, e passare prima a prendere una cosa, in un biscottificio, qua vicino, cinque cose, per la precisione.
Allora quando mi sono svegliato, alle sette e mezza, che ho visto che pioveva, e molto, ho pensato che chiamavo un taxi.
E ho fatto così, venti minuti dopo, che ero pronto, ho chiamato la compagnia di tassisti che chiamo di solito quando ho bisogno, Radio taxi cat, e c’era occupato.
Allora ho aspettato due minuti, ho richiamato, c’era ancora occupato.
Allora ho aperto le pagine gialle, ne ho cercata un’altra, ne ho trovata una che si chiama Co.ta.bo., Servizio 24 ore su 24, c’è scritto, anche disabili.
Ho tirato giù il numero, ho chiamato, c’era occupato.
Ho aspettato due minuti, ho richiamato, c’era ancora occupato.
Allora ho pensato che andavo in bicicletta.
Mi sono infilato una cerata e sono uscito e intanto che scendevo le scale pensavo al senso della parola Servizio.
E mi è tornata in mente l’Uinione Sovietica dove tu scendevi per strada, allungavi una mano, c’era pieno di macchine che si fermavano ti portavano dove volevi.
Dopo avevan dei difetti anche loro.