Se qualcuno apre un negozio

mercoledì 28 Dicembre 2011

Se qualcuno apre un negozio, senza dubbio deve provvedere a dargli un nome, che ne indichi in modo chiaro il genere. In questo caso si userebbe “canile” (parola che indica anche il luogo di lavoro dei dipendenti statali) il che non mi andava molto a genio, visto che un mio lontano parente è nel Ministero e avrebbe protestato.
Una semplice insegna “negozio di cani” ugualmente non mi piaceva, in quanto era nelle mie intenzioni condurre tale commercio con i più alti ideali. In un vocabolario enciclopedico trovai il termine “cinologo” che indicava uno studioso di cani. Passare poi davanti a un istituto agrario, fu fatale! Decisi di chiamare la mia attività “Istituto Cinologico”. Era un titolo fiero, sapiente e preciso, così feci stampare l’inserzione “allevamento e vendita, scambio e acquisto di cani su basi cinofile”.
Queste grandi inserzioni, nelle quali si ripeteva così spesso la dicitura Istituto Cinologico, mi portavano in uno stato di muta ammirazione. Ero finalmente il proprietario di un Istituto. Chi non l’ha provato, non sa quanto orgoglio e quanta gioia si sentano. Nelle inserzioni promettevo consigli professionali per tutte le faccende riguardanti i cani. Chi compra una dozzina di cani riceverà un cucciolo come supplemento. Il cane è il regalo più adatto per i compleanni, le cresime, come dono di nozze o come regalo per un qualsiasi anniversario. Per i bambini è un gioco che non si rompe e non si sbrindella così facilmente. È un fedele accompagnatore che non vi aggredirà nel bosco. Tutte le specie di cane sempre disponibili in magazzino. Contatto diretto con l’estero. Nell’Istituto c’è anche una scuola per cani maleducati. Nel mio Istituto Cinologico anche i cani più furiosi disimpareranno in quattordici giorni ad abbaiare e a mordere. Dove mettere il cane durante le vacanze? Nell’Istituto Cinologico. Dove un cane impara a camminare solo sulle zampe posteriori in tre giorni? Nell’Istituto Cinologico.
Quando uno dei miei zii lesse queste inserzioni scosse seriamente la testa e disse: «No ragazzo, tu non sei sano, non ti fa male ogni tanto la testa dietro la nuca?»

[Jaroslav Hašek, Il mio commercio di cani – il mondo degli animali, cit., pp. 31-32]