Saponetta Posillipo

martedì 14 Gennaio 2014

mucca200

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci sono ancora cinque posti nella dodicesima scuola elementare di scrittura emiliana che comincia alla Modo infoshop di Bologna il 27 gennaio Clic
Intanto oggi è uscito il dodicesimo quaderno della scuola elementare di scrittura emiliana, da cui copio qua sotto il compito di Saponetta, nella soluzione di Alfonso Posillipo:

Compito di Saponetta: sul modello della storia di Saponetta, da Storie di mia zia e di altri parenti, di Ugo Cornia, scrivete una storia che avete raccontato o sentito raccontare molte volte.

– Buongiorno Franco!
– Verso il basso, verso il basso.
– Franco che me lo paghi un caffè da Gino?
– Verso il basso, verso il basso.
– Franco hai sentito che il Papa si è dimesso?
– Verso il basso, verso il basso.
Franco io me lo ricordo solo così, con quelle due parole in bocca.
Franco al mio paese, a Castel Campagnano, quando gli va bene è “Franco lo scienziato”, quando gli va un po’ meno bene è  Franco il “mattone”, che non ha nulla a che vedere con l’edilizia, ma che sarebbe solo un matto un po’ più matto.
Per il resto del paese, di quel paese che vive tra il bar di Gino e piazza Municipio, è lo “scienziato”, perché è come Armstrong, il primo uomo di Campagnano ad aver messo piede nella facoltà di Ingegneria di Napoli.
Quando al papà di Franco gli chiedevano cosa facesse il figlio a Napoli, lui, orgoglioso, rispondeva: “studia venti ore al giorno perché deve diventare scienziato che poi lo prendono subito a lavorare all’Alenia!”
– Franco hai visto il Napoli che squadrone ha fatto quest’anno?
– Verso il basso, verso il basso.
– Franco hai visto che tettoni c’ha la moglie di Gino?
– Verso il basso, verso il basso.
– Franco ma se pisci in aria dove va a finire?
– Verso il basso, verso il basso.
Solo quelle due parole c’ha Franco. E ce le ha dal giorno dell’esame di fisica I, professore Giovanni Cacioppoli, sedicesimo tentativo.
Quando arrivò il suo turno, dicono che il professore Cacioppoli lo chiamò addirittura per nome. Cioè, non per cognome, per nome. Franco! Presente! Franco vieni. Sedicesimo tentativo.
– Buongiorno Franco.
– Buongiorno professore.
– Allora, questa volta ce la facciamo a passare sto’ benedetto esame?
– Questa volta si, questa volta ho studiato professore, questa volta lo passo.
– Senti Franco, sarò onesto, io questo esame oggi te lo voglio proprio dare perché tu devi andare avanti, tu devi laurearti!
– Si professore, io devo andare avanti che mi devo laureare.
– Ascoltami  Franco, io stamattina ti voglio aiutare, io ti voglio dare fiducia perché apprezzo la tua buona volontà e voglio incoraggiarti ad andare avanti.
– Si professore, io devo andare avanti e laurearmi.
– E siccome ti voglio aiutare, io oggi ti faccio solo una domanda. Una sola Franco. Hai capito bene? Una sola. Tu rispondi bene, ti do un bel 18, te ne vai e non ci rivediamo mai più.
Certo professore, mai più, non ci rivediamo mai più.
– Una sola domanda Franco, secca e precisa e tu mi dai una sola risposta, secca, precisa e senza tentennamenti.
– Secca e precisa professore. Secca e precisa.
– Allora Franco, ascoltami bene,  la forza vettoriale G tende verso il basso o verso l’alto?
– … (silenzio)
– Senti Franco, pensaci bene, rifletti qualche secondo e dimmi, la forza G, la forza gravitazionale tende verso il basso o verso l’alto.
– … (silenzio)
– Franco mi hai sentito bene? Non pensare al manuale, ragiona ragiona, ragiona a voce alta e dimmi solo una cosa, la forza di gravità, questa cazzo di forza di gravità tende verso il basso o verso l’alto Franco?
-… verso l’alto professore, verso l’alto.
Al paese dicono che il professor Cacioppoli si tolse gli occhiali, si alzò molto lentamente dal suo posto, fece il giro intorno al banco e avvicinandosi a Franco lo prese sotto al suo braccio.
Dicono che insieme attraversarono tutta l’aula  E. Fermi, 1° piano, Facoltà di Ingegneria di Napoli.
Con gli occhi di tutta l’aula addosso si avvicinarono al finestrone in fondo a sinistra, quello che si affaccia sul porticato da cui si vede l’angolo di mare tra via Marina e via Foriera.
Il prof. Cacioppoli aprì il finestrone, prese il libretto di Franco tra le mani e con tutta la calma che in trentacinque anni di insegnamento mai nessuno gli aveva visto, lo lanciò dalla finestra.
Girandosi verso Franco gli disse solo una frase, secca e precisa:” verso l’alto?….e allora vattelo a prendere al secondo piano”.

(Alfonso Posillipo)