Renzo Pezzani

mercoledì 3 Aprile 2019

Uno era un poeta. Nato di là dall’acqua, aveva scelto per le sue poesie il dialetto parmigiano. Tra tutte le poesie che aveva composto, la sua preferita era l’Inno a Parma, musicato da Ildebrando Pizzetti. Si ostinava a fare poesia in dialetto: come uno che riesce a fare musica spostando dei ferri vecchi. Una musica che “in-t-al sangov la se straia / E ’t la sent cme na man sota la maia” (ti si sparge nel sangue / E la senti come una mano sotto la maglia).