Premessa dell’autore all’edizione italiana
sabato 23 Gennaio 2016
Questo libro fu scritto a Parigi nel 1951-52, cioè in un periodo in cui gli intellettuali francesi, nella loro maggioranza, risentivano la dipendenza del loro Paese dall’aiuto americano e riponevano le loro speranze in un mondo nuovo all’Est, governato da un leader di incomparabile saggezza e virtù – Stalin. Quei loro compatrioti che, come Albert Camus, osavano affermare che il fondamento stesso di un sistema presumibilmente socialista era in realtà una vasta rete di compi di concentramento, venivano vilipesi e ostracizzati dai loro colleghi. Quando fu pubblicato nel 1953, il mio libro spiacque praticamente a tutti.
[Czesław Miłosz, La mente prigioniera, traduzione di Giorgio Origlia, Milano, Adelphi 2012 (3), p. 9]