Perché veramente
domenica 10 Novembre 2013
Perché veramente ogni errore umano, poetico, spirituale, non è, in essenza, se non disattenzione.
Chiedere a un uomo di non distrarsi mai, di sottrarre senza riposo all’equivoco dell’immaginazione, alla pigrizia dell’abitudine, all’ipnosi del costume, la facoltà di attenzione, è chiedergli di attuare la sua massima forma.
È chiedergli qualcosa di molto prossimo alla santità in un tempo che sembra perseguire soltanto, con cieca furia e agghiacciante successo, il divorzio totale della mente umana dalla propria facoltà di attenzione.
[Cristina Campo, Attenzione e poesia, ne Gli imperdonabili, Milano, Adelphi 2008 (7), p. 170]