Paratesti

lunedì 16 Agosto 2010

cani

In questo romanzo si parla di Bologna, di bici, di furti, di lucchetti, di piste ciclabili, di come in Emilia si pensava che uno non fosse vecchio finché era capace di alzare la gamba sopra il sellino; se ne parla un po’ di traverso, come se fosse una cosa normale, andare in bicicletta, e si parla anche di qualche altra cosa: di giapponesi, di segreti di stato, di Brigate Rosse, di rose, di croci celtiche, di barricate, dei titoli dei telegiornali; di un deposito degli autobus, di un barbiere, di un tornitore, di un macellaio, di due Marziani; di registratori, quelli che andavano ancora con le cassette, di ritardi dei treni, di una bambina che non vuole essere italiana, di profumini, di un caso archiviato, di una bacchetta magica luminosa che si chiama Psicologia.

[Esce in ottobre]