Orlando Furioso a Bergamo

mercoledì 27 Aprile 2011

Buonasera. Si sente? Grazie. Faccio una piccola premessa. Intanto devo dire che sono contento che mi avete chiamato a parlar dell’Orlando Furioso, dopo che mi avevate chiamato anche l’anno scorso a parlare di Anna Karenina, sono talmente contento che direi quasi perfino che sono molto contento se non fosse che io, dell’Orlando Furioso, non ne so niente.

Non sapevo tanto neanche di Anna Karenina, a dire il vero, tanto che l’anno scorso, una signora, del pubblico, io non l’ho sentita, ma mi han raccontato che intanto che stavo parlando di Anna Karenina, o, meglio, intanto che raccontavo alcuni dei motivi che mi impedivano di parlare direttamente di Anna Karenina, una signora del pubblico, mi han raccontato, ha detto, rivolta alla persona che le stava davanti, cioè, in sostanza, rivolta a me, visto che lei era seduta come siete seduti voi e siete tutti rivolti verso di me, se non sbaglio, ha detto, dicevo, “E a me cosa me ne frega?”.

E si è alzata è andata via.

[Inizio del discorso sull’Orlando Furioso di venerdì prossimo, a Bergamo, allo spazio Polaresco]