Ogni tanto gli parlano

domenica 28 Agosto 2016

Jean Talon, Incontri coi selvaggi, Macerata, Quodlibet

Pur essendo un viaggiatore per indole e tradizione, prima di allora Diawné non era mai uscito dall’Africa, non parlava nessuna lingua oltre la sua, e non era mai salito su un aeroplano. Riporto qui alcune delle cose che Diawné ha visto nel nostro mondo.
Giunto a Bologna, per prima cosa Diawné ha notato che le nostre case sono simili a quelle delle termiti, che la vita qui è molto cara, e che tutti vanno in giro di gran fretta. «Le persone si incrociano per strada senza parlarsi, non si vede nessuno che rida, e in giro si vedono solo dei bianchi e neanche un nero» diceva Diawné.
Diceva che per strada si vedono ogni tanto uomini o donne che vanno in giro legati a un cane, e questa per lui era una novità assoluta. Certuni portano il cane sottobraccio, poi entrano in un negozio a compragli del cibo, e ogni tanto gli parlano.

[Jean Talon, Incontri coi selvaggi, Macerata, Quodlibet 2016, p. 171]