Neanche un nome
Calano le ombre, della sera, e si legge che per Piksanov, critico russo, l’idea era qualcosa di autosufficiente, autonomo e del tutto svincolato, per principio, dai mezzi artistici: si riduceva di fatto alle dirette affermazioni politiche dello scrittore. Naturalmente, la posizione di classe si rifletteva in modo più chiaro ed esplicito negli scrittori mediocri, e su questi infatti si orientava preferibilmente la ricerca: memorabile resta l’insuccesso, a suo modo eroico, patito da Piksanov quando tentò di delineare nelle sue lezioni universitarie un corso di storia della letteratura russa che non menzionasse alcun nome di scrittore.
L’ha scritto Jurij Lotman, in Cercare la strada, Venzia, Marsilio 1994, alle pagine 25 e 26, e adesso spengo la radio così la smettono di dare fastidio.