Magón

domenica 2 Marzo 2014

a luzzara

 

 

 

 

 

 

 

Magón. Ventriglio dei polli, magone. Ma è anche frustrazione e sofferenza del cuore e dell’anima: un peso sulla psiche. Il magón lo definivamo “catene e tormento” a causa dell’emozione ingenerata da un terzetto di film di Raffaello Matarazzo nell’animo degli spettatori del cinema Pace. Erano intitolati “Catene”, “Tormento” e “Torna!”, interpretati da Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Le donne uscivano piangendo e ai nostri crudeli diciott’anni sembrava assurdo commuoversi per vicende inesistenti e soprattutto estranee alla nostra vita. Eravamo usciti da una guerra e una dittatura, dall’alluvione del ’51, a qualcuno era già morto il papà e Cesare Zavattini aveva dato il via al neorealismo.Sapevamo che i magoni veri propri ci aspettavano al varco. Dal longobardo magòe e dal tedesco magen, stomaco.

[Sandro Tedeschi, A Luzzara. Dizionario di Po e di robinie, Luzzara, Fondazione Un paese 2013, p. 103]