Louis Armstrong, Dee Dee Bridgewater, i Pooh e Prince

lunedì 28 Marzo 2016

Luigi Ghirri, Lezioni di fotografia, Macerata, Quodlibet

Capisco che Louis Armstrong possa andare a cantare al Festival di Saremo per divertirsi, diverso è il caso di Dee Dee Bridgewater che canta le canzoni dei Pooh. […]

Prendiamo l’ultimo grande, Prince, e il suo ultimo album Sign of the Times. È un prodotto miserrimo, al massimo da questa cosa può uscire una tournée e basta; a livello sociale non ne viene fuori nient’altro. Questi meccanismi passano anche attraverso il cinema: le uniche operazioni che si possono fare sono cose come Batman, Dick Tracy, dietro le quali c’è una sinergia produttiva che arriva fino alla vendita di magliette e caramelle. A quel punto la musica non è più niente, è identica alla caramella, alla matita di Batman, alla gomma di Batman, alla maglietta.

[Luigi Ghirri, Lezioni di fotografia, Macerata, Quodlibet 2010, pp. 234-235]