La grande Mosca 2018 dal 23 al 29 luglio

mercoledì 31 Gennaio 2018

La grande Mosca a piedi e in metropolitana
viaggio a Mosca
dal 23 al 29 Luglio 2018

Una canzone del cantante bolognese Dino Sarti si intitola Com’è la Russia e comincia così: «Sono stato un po’ dappertutto, a Bazzano, a Seul, a Monghidoro, a Teheran, a Beirut, persino a Rho, ma non ero mai stato in Russia; la cosa più divertente, per uno che va in Russia, – continua Dino Sarti, – è il ritorno dalla Russia, tutti chiedono, vogliono sapere. “Be’, allora, Dino, com’è la Russia?”». A questa domanda, che tutti quelli che son stati in Russia (e anche tutti quelli che ci andranno) si sono sentiti (e si sentiranno) fare, Dino Sarti risponde «La Russia è grande». Che è una cosa vera, e che vale anche per Mosca.
Così, se venite in viaggio con noi, quando vi chiederanno «Be’, allora, com’è Mosca?», se voi risponderete «Mosca è grande», direte una cosa vera: con più di 12 milioni di abitanti, Mosca è, come popolazione, la città più grande d’Europa ed è una città che io, per conto mio, ho trovato stupefacente fin dalla prima volta che ci sono stato, nell’aprile del 1991, e fin dal primo momento che ero lì, all’aeroporto Šermet’evo II, quando ho alzato gli occhi, mi è sembrato evidente, a guardare il cielo, che eravamo in un paese grande, e mi sono tornati in mente i versi di Velimir Chlebnikov che dicono: «Poco, mi serve. Una crosta di pane, un ditale di latte, e questo cielo, e queste nuvole».

Questo viaggio a Mosca, che va dal 23 luglio, lunedì, al ventinove luglio, domenica, noi gireremo questa metropoli a piedi e in metropolitana, che, io non ho visto tante metropolitane, quella di Londra, di Parigi, di San Pietroburgo, di Amsterdam e di Lisbona, oltre a quelle italiane, ma quella di Mosca, non c’è paragone.

Tanto che una volta, in Italia, nel 2010, in settembre, su un treno regionale affollato, avevo sentito, senza volere, un signore che raccontava al suo dirimpettaio, che era probabilmente un suo collega, di esser stato in vacanza a Mosca, e di avere visto delle cose bellissime, come per esempio la metropolitana e, di fronte all’espressione interdetta del dirimpettaio si era sentito in dovere di dire «Ah ma, l’hanno fatta gli zar, eh?».
E a me, mi ricordo, era venuto da dirgli «No, guardi, non l’han fatta gli zar, l’han fatta i sovietici», perché era vero, l’avevano fatta i sovietici insieme a tante altre cose come si deve che avevano fatto i sovietici, ma non gliel’avevo detto, e mi era dispiaciuto, mi ero ripromesso che sei mai mi sarebbe capitato di scrivere una guida di Mosca e di San Pietroburgo, ce l’avrei scritto, che la metropolitana l’avevano fatta i sovietici. E la Mosca che ho visto quando ci son poi tornato, l’anno scorso, nel 2017, era contemporaneamente quella lì, sovietica (nel simbolo dell’Aeroflot ci sono ancora la falce e il martello) che ottocentesca, con tutta la sua tradizione letteraria, che una città perfettamente contemporanea..
Io che ero abituato, quando venivo in Russia, a venire da un posto più moderno, più progredito, mi sono trovato in una città modernissima, dove funzionava tutto, non solo la metropolitana, e con dei posti, come il Garage, il museo dell’arte contemporanea, che sembrava di essere ad Amsterdam, o a Tokio (anche se io non sono mai stato a Tokio); e, nello stesso tempo, anche nel 2017 bastava alzare la testa, e venivano in mente quegli stessi versi di Chlebnikov: «Poco, mi serve. Una crosta di pane, un ditale di latte, e questo cielo, e queste nuvole».

23 luglio – lunedì Milano/Mosca
Partenza al mattino da Milano Malpensa con volo diretto Aeroflot
Trasferimento in bus privato con guida locale in città e sistemazione all’hotel Pekin (cat.3*)
Bolshaya Sadovaya, 5 Tel. +7 (495) 980 59 95 – www.hotelpeking.ru/en

Dopo la cena in albergo andiamo in via Tverskaja e al Petrovskij Pereulok, dove, se tutto va bene, si dovrebbe capire perché in Russia i libri sono importanti come sono importanti, che son più importanti, in Russia, di come sono importanti in Italia (sono i posti dove hanno rubato il cappotto a Anatolij Mariengof, in una memorabile serata di cento anni fa). Poi, se abbiamo tempo, andiamo sulla piazza Rossa, che significa sia piazza Rossa che piazza bella, e andiamo a vedere se è vero, che è bella.

24 luglio – martedì Mosca
Prima colazione in hotel, pranzo e cena liberi.
Giornata di visite a piedi e/o con mezzi pubblici

Al mattino andiamo agli stagni dei Patriarchi, a vedere dove comincia il Maestro e Margherita, poi andiamo alla Bol’šaja Sadovaja, 10, dove abitava Bulgakov e, nel romanzo, il diavolo, e dove i lettori del romanzo si riunivano, e si riuniscono.
Al pomeriggio andiamo all’ex biblioteca Lenin, che è il posto dove è ambientato il romanzo di Aleksandr Pjatigorskij Filosofia di un vicolo, dove c’è un personaggio che studia alla Biblioteca Lenin di Mosca e va nella stanza del fumo della biblioteca Lenin di Mosca e guarda in faccia la gente che sta fumando e pensa che, tra quelli, ci sono le menti più brillanti della sua generazione; io ho studiato qui per qualche anno, anche nel ’93, durante l’assedio al parlamento (la casa bianca); in quei giorni, le stazioni centrali della metropolitana e il telegrafo centrale erano chiusi «Per motivi tecnici», la biblioteca è rimasta sempre aperta, come se fosse un servizio essenziale (molto più importante della metropolitana e del telegrafo); poi andiamo, di fianco, al Museo Rumjancev, dove c’è, nel Maestro e Margherita, l’incontro tra il diavolo e Levi Matteo, e un dialogo memorabile nel quale il diavolo dice all’evangelista: «Ma cerca, se puoi, di meditare su questa domanda: che mai farebbe il tuo bene se non esistesse il male, e come apparirebbe la terra se vi scomparissero le ombre? Oggetti e uomini proiettano ombra. Guarda l’ombra della mia spada. E ci sono le ombre degli alberi e degli esseri vivi. Non vorrai scorticare tutto il globo terrestre, togliendogli tutti gli alberi, tutti gli esseri vivi per la tua fantasia di godere della nuda luce? Tu sei stupido» (traduzione di Milly De Monticelli).

Alla sera, porto chi vuole a vedere il monumento a Lenin ginnasiale (pereulok Orogodnaja sloboda, 6 – metro Čistye prudy).

25 luglio – mercoledì Mosca
Prima colazione in hotel, pranzo e cena liberi.
Giornata di visite a piedi e/o con mezzi pubblici

Andiamo alla casa museo di Čechov (Sadovaja Kudrinskaja, 6) e vediamo quella targa «Anton Čechov – Dottore in medicina», che quando gli muoiono due pazienti di tifo (moglie e figlia del pittore Janov) Čechov fa togliere dalla porta perché si vergogna della sua imperizia. Poi andiamo allo Mchat (Il teatro dell’arte), dove c’è stata la seconda (la prima di Stanislavskij) del Gabbiano: lì in vicolo Kamergerskij, si trova, sopra l’ingresso, sul sipario, sui programmi di sala, un gabbiano stilizzato, simbolo di quel “Gabbiano” del 1898 che ha segnato la nascita del teatro moderno. Lo ricorda così Stanislavksij (che in quel Gabbiano recitava): «Alla fine dell’atto il sipario si chiuse su un silenzio mortale. Sembrava un fiasco. Gli attori, impauriti, si strinsero l’un l’altro, aspettando le reazioni del pubblico. Dalle quinte si affacciavano i tecnici, anche loro in attesa. Silenzio. Qualcuno si mise a piangere. Ci avviammo verso le quinte senza fiatare. In quel momento il pubblico scoppiò in un applauso strepitoso. I tecnici si affrettarono a riaprire il sipario. Ci hanno poi raccontato che eravamo immobili, quasi di schiena al pubblico, con delle facce spaventate, nessuno si rendeva conto di quel che stava succedendo, nessuno pensò di inchinarsi in direzione della sala. Appena calato di nuovo il sipario, cominciammo a baciarci e abbracciarci come nella notte di Pasqua, io mi misi a ballare in modo forsennato» (la traduzione è di Fausto Malcovati).

Alla sera, porto i volontari a vedere una casa, dietro il Cremlino, dove abbiamo vissuto sia io che la figlia di Stalin e sulla quale hanno scritto un romanzo celebre che si chiama La casa sul lungofiume (ulica Trofimoviča, il romanzo l’ha scritto Jurij Trifonov)

26 luglio – giovedì Mosca
Prima colazione in hotel, pranzo e cena liberi.
Giornata di visite a piedi e/o con mezzi pubblici

Al mattino torniamo sulla piazza Rossa e proviamo a andare al Mausoleo di Lenin, dove è conservata la mummia di Lenin e dove, dal ’53 al ’56, prima che vietassero il culto della personalità, è stata conservata anche la mummia di Stalin. Al pomeriggio andiamo al Cimitero di Novodeviče, dove ci sono le tombe di Čechov, Bulgakov, Gogol’, Chlebnikov e tanti altri. In Russia i cimiteri non sono, come in Italia, dei posti associati alla tristezza; intanto sono in città, non fuori, dalle città, e sono dei posti che si frequentano abitualmente (i russi, quando muore qualcuno lo festeggiano, con un pranzo, con un posto vuoto che è il suo posto, e lasciano per un mese apparecchiato per lui, con un bicchierino di vodka sopra il quale posano una fetta di pane; dopo un mese fanno un’altra cena funebre, e se la vodka è evaporata del tutto, vuol dire che va bene); è frequente, in Russia, andare a bere sulla tomba dei morti, per questo di fianco a molte tombe ci sono delle panchine, e se saremo riusciti a ottenere le necessarie autorizzazioni, sarebbe bello posare una panchina vicino alla tomba di Chlebnikov.

Alla sera, con quelli che vogliono, andiamo al teatr Na taganke, dove lavorava l’attore e il cantante Vladimir Vysockij, che è il cantante e l’attore russo forse più conosciuto, in Russia, nel 900, come Fabrizio De André, o Domenico Modugno, ma è molto diverso sia da Fabrizio De André che da Domenico Modugno. Quando è morto, nel 1980, durante le olimpiadi di Mosca, nonostante la notizia non fosse divulgata dai mezzi di comunicazione, c’era una coda di chilometri, al teatr Na taganke, per l’ultimo saluto a Vladimir Vysockij. Valentina Parisi, in Guida alla Mosca ribelle, racconta che quando la bara di Vysockij è uscita dal teatro, molti hanno acceso i loro registratori, e l’aria si è riempita della voce del cantante; la polizia a cavallo ha caricato la folla, che ha risposto gridando «Fascisti! Fascisti!». Ai poliziotti sovietici, nel 1980

27 luglio – venerdì Mosca
Prima colazione in hotel, pranzo e cena liberi.
Giornata di visite a piedi e/o con mezzi pubblici

Andiamo alla Tretjakovskaja galereja, che è il museo russo (cioè con l’arte russa) di Mosca, poi andiamo alla casa Museo di Gor’kij (Malaja Nikitskaja, 6/2, metro Arbatskaja) che è una stranissima villa in stile liberty (apparteneva al banchiere Stepan Rjabušinskij, che dopo la rivoluzione è emigrato in Italia e è morto nel 1942 a Milano) che Stalin aveva offerto a Gor’kij dopo il suo ritorno in Russia. Per volontà di Gor’kij, l’ingresso alla villa è gratuito; poi andiamo al museo d’arte contemporanea, il Garage, al Gor’kij park. Quando usciamo andiamo a vedere il monumento a Pietro il grande, che è una singolarissima storia russa contemporanea (era un monumento a Cristoforo Colombo, in origine).

29 luglio – domenica San Pietroburgo/Milano
Prima colazione in hotel
Al mattino trasferimento in aeroporto con bus privato e guida locale
Partenza per Milano Malpensa con volo diretto Aeroflot
Si torna in Italia, state bene

Le quote di partecipazione
(per persona in camera doppia da Milano)

Minimo 15 partecipanti € 1460
Minimo 20 partecipanti € 1370
Minimo 25 partecipanti € 1300
Tasse aeroportuali* € 115
Supplemento camera singola € 250
Spese rilascio visto € 100 (procedura ordinaria)
Polizza annullamento viaggio(obbligatoria) € 50
*soggette a riconferma con l’emissione dei biglietti

I servizi compresi
Il trasporto aereo con voli di linea in classe economy, le tasse aeroportuali in vigore al 1° febbraio 2018, i trasferimenti da/per l’aeroporto di Mosca in pullman privato con assistenza di guida in italiano, la sistemazione in albergo in camera doppia, trattamento di prima colazione, 1 cena in albergo, le visite citate dal programma con guida locale parlante italiano a disposizione, gli ingressi indicati, l’uso degli auricolari, l’assistenza culturale di Paolo Nori in partenza da Milano, la polizza Allianz Global Assistance (assistenza medica e bagaglio in corso di viaggio), materiale di documentazione disponibile.

Non sono compresi
10 pasti liberi, le bevande ai pasti, l’uso dei mezzi pubblici, eventuali permessi per l’uso di macchine fotografiche e videocamere, le mance per il personale locale (circa € 25-30 a persona), la tassa di registrazione del visto pari a € 5 da pagarsi in albergo.
Validità
Le quotazioni sono valide per il numero minimo di partecipanti indicato
Applicate le tariffe aeree e tasse aeroportuali in vigore al 1° febbraio 2018: possibili adeguamenti per effetto del rialzo del prezzo del carburante e/o della tasse aeroportuali.
I prezzi dei servizi a terra sono stabiliti in euro (€)
Documenti necessari
Passaporto valido per almeno 6 mesi dal rientro del viaggio
All’iscrizione è richiesta la fotocopia del passaporto (pagina con dati anagrafici e scadenza)
Per l’ottenimento del visto sarà necessaria la seguente documentazione entro il 15 giugno (documentazione incompleta o consegnata oltre i termini determina l’applicazione di sovrattasse per la procedura d’urgenza così come i passaporti non italiani): il passaporto, modulo compilato e 2 fotografie (vedi specifica di seguito)

Documenti necessari
Passaporto valido per almeno 6 mesi dal rientro del viaggio
All’iscrizione è richiesta la fotocopia del passaporto (pagina con dati anagrafici e scadenza)
Per l’ottenimento del visto sarà necessaria la seguente documentazione entro il 15 giugno (documentazione incompleta o consegnata oltre i termini determina l’applicazione di sovrattasse per la procedura d’urgenza così come i passaporti non italiani): il passaporto, modulo compilato e 2 fotografie (vedi specifica di seguito)

Avvertenze
L’ordine cronologico delle visite potrà essere modificato se le circostanze lo rendessero necessario, pur
mantenendo inalterati i contenuti del programma. Paolo Nori si riserva inoltre la possibilità di apportare piccole
modifiche al programma, qualora lo ritenesse opportuno.

Iscrizioni
Le adesioni al viaggio andranno comunicate telefonicamente e riconfermate via mail
all’agenzia adenium di Milano, organizzatrice del viaggio:
adenium – soluzioni di viaggio Largo Richini, 2 20122 Milano (Italia) Tel. 0258312888
Mail: info@adeniumtravel.it – Sito web: www.adeniumtravel.it

All’atto dell’iscrizione è richiesto il versamento contestuale di € 350 a persona a mezzo bonifico
bancario agli estremi di seguito indicati ed il saldo entro il 15 giugno p.v.:
UBI BANCA- Filiale di Milano Spartaco
IBAN IT 09 I 03111 01611 000 000 010526
Beneficiario: CLEOME srl
Causale: Mosca con Paolo Nori 23 lug 2018

Come previsto dall’ Art. 7 del contratto di Viaggio, l’organizzatore in accordo con l’Associazione Italia Russia di
Milano ha facoltà di procedere all’annullamento del viaggio qualora non venga raggiunto il numero minimo di partecipanti paganti sopraindicato dandone comunicazione agli iscritti almeno 20 giorni prima della partenza. In
tale caso l’organizzatore provvederà a rimborsare l’acconto versato dagli iscritti.

Rinunce
In caso di rinuncia al viaggio, saranno applicate le seguenti penalità:
10% della quota di partecipazione sino a 46 giorni prima della partenza
30% della quota di partecipazione da 45 a 31 giorni prima della partenza
50% della quota di partecipazione da 30 a 15 giorni prima della partenza
75% della quota di partecipazione da 14 a 7 giorni prima della partenza
100% della quota di partecipazione dopo tale termine.

Milano, febbraio 2018
Organizzazione tecnica : adenium di cleome srl- licenza nr. 203551/07 del 8/11/2007 – Polizza RC nr. 100070723 Unipol Spa

Le fotografie per il visto devono:
• Essere a colori e recenti (massimo 6 mesi)
• Larghezza 3,5 c m, altezza 4,5 cm
• Inquadrare in primo piano viso e parte superiore delle spalle. Il volto occupa circa il 70-80% della foto
• Essere a fuoco e nitide, di alta qualità, senza macchie di inchiostro, pieghe, graffi, ecc.
• Mostrare il colorito naturale della persona
• Avere un livello ottimale di luminosità e contrasto
• Essere stampate su carta fotografica di qualità e ad alta risoluzione
• Le foto scattate con macchina digitale devono essere di alta qualità e a colori ed essere
stampate su carta fotografica di qualità
• Avere una colorazione neutra
• Riprendere il soggetto con gli occhi aperti, chiaramente visibili e non coperti dai capelli
• Riprendere il soggetto frontalmente, non di lato (stile ritratto), né inclinato, mostrando
chiaramente entrambi i lati del viso
• Essere su sfondo chiaro e a tinta unita, essere riprese con luce uniforme e senza ombre, né riflessi né effetto occhi rossi
• Essere allegate ai moduli elettronici di richiesta del visto, in formato JPG. La dimensione del file non deve essere superiore a 40 Kb, la dimensione dell’immagine deve essere 240х320 pixel, la risoluzione 300 dpi
• Essere di tipo standard per documenti senza bordi seghettati o ovali
Se il soggetto indossa occhiali:
• La fotografia deve mostrarne chiaramente gli occhi. Non devono essere presenti riflessi sulle lenti né indossate lenti scure. Se possibile evitare montature pesanti. Assicurarsi che la montatura non copra alcuna parte degli occhi.
Copricapi:
• I copricapi non sono consentiti, fatta eccezione per ragioni di natura religiosa.
• Il volto delle donne che indossano il velo (hijab) deve essere completamente scoperto, fronte e mento compresi.
Espressione del viso
La fotografia deve:
• Mostrare unicamente il soggetto e non riportare altri oggetti o persone.
• Ritrarre il soggetto con lo sguardo diretto verso l’obiettivo, con un’espressione naturale, bocca chiusa