I punti di forza

domenica 6 Agosto 2017

Seconda costante: gli allievi sono invitati a lavorare sulle debolezze più che sui punti di forza. Mi è servito del tempo per rendermene conto, ma da allora lo noto di continuo. Ho partecipato a decine di consigli di classe nei quali i professori preferivano sottolineare le lacune di un allievo in una materia piuttosto che i risultati eccellenti conseguiti nelle altre. Se un allievo di quattordici anni si mostra particolarmente portato per il disegno o il francese, ma ottiene scarsi risultati in matematica, la discussione verterà per lo più su come farlo migliorare in matematica. Negli Stati Uniti o in Finlandia l’accento sarà posto sul vantaggio che, visto in prospettiva di una vita intera, rappresenta un talento nel disegno o in francese. L’ideale della nostra scuola è quello dell’allievo completo, diligente, «nella norma». Gli allievi abbastanza bravi in tutte le materie sono preferiti a qi prodotti atipici, brillanti qui, ma deboli là.

[Charles Pépin, Il magico potere del fallimento, traduzione di Emanuele Lana, Milano, Garzanti 2017, pp. 121-111]