I lettori che ho avuto soprattuto presenti
I lettori che ho avuto soprattuto presenti sono stati i ragazzi e le ragazze al disotto dei vent’anni, quelli che hanno appena scoperto il mondo dell’arte. Ma credo necessario che i libri per la gioventù debbano essere diversi dai libri per adulti solo perché in essi bisogna fare i conti con la più esigente categoria di critici che esista, critici lesti a scoprire ogni traccia di gergo pretenzioso o di sentimento spurio e ad adombrarsene. So per esperienza che sono questi i difetti passibili di mettere in sospetto per tutto il resto della vita nei riguardi di qualsiasi scritto sull’arte. Mi sono sinceramente sforzato di evitare tali trabocchetti e ho usato un linguaggio semplice, affrontando il rischio di sembrare sciatto o troppo elementare.
[E. H. Gombrich, La storia dell’arte, traduzione di Maria Luisa Spaziani, New York, Phaidon press 2015, p. 7]