Erofeev

mercoledì 10 Dicembre 2008

Sulla questione del «proprio io» e così via. Io, per me stesso, sono un pessimo interlocutore, ma ad ogni modo vado bene. Parlo senza prendere in giro, e senza alzar la voce, con delle frasi quiete e piene di calore, del tipo «Non fa niente, non fa niente, Erofeev», oppure «Senza alcun senso, hai fatto tutto questo, però pazienza, ormai», oppure «Be’, giudica tu, cosa te lo dico a fare», o «Passerà, passerà, non è niente».

(Venedikt Erofeev, Bespoleznoe iskopaemoe, p. 7)