Dico ai miei amici che vado in Abruzzo
mercoledì 7 Agosto 2013
Accadono eventi stravaganti in una vita: innamoramenti, lotterie, terremoti, rime inspiegabilmente perfette. Qualche giorno fa mi è giunto un invito: vuole venire a Baghdad? Si dà il convegno dei poeti arabi, non la interessa? Mi interessa; ma non posso negarlo: sono incredulo. Ma è vero; schietto, autentico Baghdad. Dico ai miei amici che vado in Abruzzo, dove sono considerato di casa, e vado a Baghdad.
Quattro ore di volo; un grande, lucido, efficiente aeroporto; una Francoforte del Medio Oriente; ma semivuoto. Già, la guerra. È la prima domanda che tutti fanno; «tutti» sono gli invitati: noi italiani siamo in tre. Dov’è la guerra?
[Giorgio Manganelli, Cina e altri orienti, Milano, Adelhpi 2013, p. 213]