Cosa deve sapere un aspirante poeta
Non c’è poi troppo da stupirsi se il giovane poeta ottiene di rado buoni risultati agli esami. Se ciò avviene, vuol dire o che egli possiede anche una tempra di studioso, oppure che è un gran bravo ragazzo. Lo studente in medicina sa che lo studio dell’anatomia gli è indispensabile per diventare medico, e quindi ha un motivo per studiare. Così come un motivo ha il futuro studioso perché sa, più o meno, che cosa mira a sapere. Ma non vi è nulla che l’aspirante poeta sappia di dover sapere. Egli è in balia del presente immediato, alle cui esigenze non ha alcuna ragione concreta per non cedere: per quanto ne sa, anzi, abbandonarsi a un desiderio repentino potrebbe rivelarsi in seguito la scelta migliore.
[W. H. Auden, La mano del tintore, traduzione di Gabriella Fiori, Milano, Adelphi 1999, p. 59]